Capitolo10 - Le Correnti Geostrofiche
10.1 L'Equilibrio Idrostatico
All'interno dell'oceano lontano dallo strato di Eckman di superfice e
del fondo, per distanze orizzontali più grandi di poche decine di kilometri,
e per tempi più grandi di pochi giorni, i gradienti orizzontali di pressione
nell'Oceano, bilanciano quasi esattamente la forza di Coriolis, risultante
dalle correnti orizzontali. Questo bilancio é conosciuto come il
bilancio geostrofico.
Le forze dominanti che agiscono nella verticale sono il gradiente verticale di
pressione ed il peso dell'acqua. I due termini si bilanciano entro poche parti per
milione. Così la pressione ad ogni punto della colonna d'acqua é dovuta quasi
interamente al peso dell'acqua nella colonna sopra il punto. Le
forze dominanti nell'orizzontale sono il gradiente di pressione e la forza di Coriolis.
Si bilanciano entro poche parti per milione su grandi distanze e tempi lunghi
(vedi il riquadro).
Scalando le Equazioni: L'Approssimazione Geostrofica
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Vogliamo semplificare le equazioni del moto per ottenere le
soluzioni che descrivono le condizioni del mare profondo, ben
lontano dalle coste e sotto lo strato limite di Echman superficiale.
Per cominciare, esaminiamo la grandezza tipica di ogni termine delle
equazioni, nella speranza che alcuni sono così piccoli che possono
essere tolti senza canbiare le caratteristche dominanti della soluzione.
Per le condizioni interne di un mare profondo, valori tipici della distanza L, velocità orizzontale U, profondità H,
parametro di Coriolis f, gravità g, e densità r sono:
L » 106m |
f» 10-4s-1
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U» 10-1m/s |
g» 10 m/s2 |
H» 103m |
r » 103kg/m3
|
Da queste variabili possiamo calcolare i tipici valori per la velocità
verticale W, pressione P, e tempo T:
L'equazione del momento per velocità verticale é quindi:
ed il solo bilancio importante nella verticale é quello idrostatico:
L'equazione del momento per la velocità orizzontale nella direzione x é:
Così la forza di Coriolis balancia quella del gradiente di pressione dentro
una parte per mille. Questo é detto il bilancio geostrofico, e le equazioni geostrofiche sono:
Questo bilancio si applica a flussi oceanici con dimensioni orizzontali
più grandi di circa 50 km e tempi più lunghi di pochi giorni. |
Entrambi i bilanci richiedono che la viscosità ed i termini non lineari nelle
equazioni del moto siano trascurabili. Questo é ragionevole? Consideriamo la viscosità.
Noi sappiamo che una barca a remi di un centinaio di chili può andare per decine di metri
dopo che il rematore si ferma. Una superpetroliera che si muove con la velocità della
barca a remi può navigare per centinaia di metri. Sembra ragionevole, quindi, che un
kilometro cubo di acqua che pesa 1015kg dovrebbe andare per forse un
giorno prima di fermarsi lentamente. Un vortice oceanico di mesoscala contiene forse
1000 kilometri cubi di acqua. Quindi, la nostra intuizione può portarci a colcludere
che trascurare la viscosità é ragionevole. Naturalmente, l'intuizione può essere sbagliata,
e abbiamo bisogno di tornare indietro per ripesare gli argomenti.
10.1 L'Equilibrio Idrostatico
Prima di descrivere il bilancio geostrofico, consideriamo prima la soluzione più
semplice dell'equazione del momento, la soluzione per un oceano fermo. Ci fornisce
la pressione idrostatica dentro l'Oceano. Per ottenere la soluzione, assumiamo che
il fluido sia fermo, non é in movimento:
il fluido rimane fermo:
e, che non ci sia attrito:
Con queste assunzioni le quazioni del momento (7.12) diventano:
dove
abbiamo espicitamente scritto che la gravità g é una funzione della latitudine φ e dell'altezza z.
Mostreremo più tardi perché abbiamo tenuto questo in chiaro.
Le equazioni (10.4a) richiedono che le superfici di pressione constante
siano superfici di livello. Una superfice di pressione costante é una superfice isobarica. L'ultima equazione può
essere integrata per ottenere la pressione ad ogni profondità h. Ricordiamo che r é una funzione della profondità per un
oceano fermo.
Per molti scopi, g e ρ sono constanti, e p = g h ρ . Più in là , mostreremo che la (10.5) si applica con
una accuratezza di circa una parte per milione anche se l'oceano non é fermo.
L'unità di misura SI per la pressione é il pascal (Pa). Il bar é un'altra unità
della pressione. Un bar é esattamente105 Pa (Tabella 10.1).
Poiché la profondità in metri e la pressione in decibar numericamente
sono quasi le stesse, gli oceanografi preferiscono specificare la pressione in
decibar.
Table 10.1 Unità di Pressione
1 Pa |
= 1N/m2 =
1kg*s-2*m-1 |
1 Bar |
=105Pa |
1 decibar |
= 104Pa |
1 millibar |
= 100Pa |
10.2 Le Equazioni Geostrofiche
Il bilancio geostrofico richiede che la forza di Coriolis bilanci i
gradienti di pressione orizzontali. Le equazioni per il bilancio geostrofico sono
derivate dalle equazioni del moto assumendo che il flusso non abbia accelerazioni,
du/dt = dv/dt = dw/dt = 0; che le velocità orizzontali sono molto più grandi
di quelle verticali, w << u, v; che la sola forza
esterna é la gravità; e che l'attrito é trascurabile. Con queste assunzioni la (7.12) diventa
dove f = 2 Ω
sin φ é il parametro di Coriolis. Queste sono le
equazioni geostrofiche.
Le equazioni possono essere scritte:
dove p0 é la pressione atmosferica a
z = 0, e ζ é l'altezza della superfice del mare.
Da notare che abbiamo permesso alla superfice del mare di essere sopra o sotto la superfice
z = 0; ed il gradiente di pressione alla superfice del mare
é bilanciato dalla corrente di superfice us.
Sostituendo la (10.7b) dentro la (10.7a) troviamo:
dove abbiamo usato l'approssimazione di Boussinesq, conservando
la piena accuratezza per ρ soltanto quando
si calcola la pressione.
In modo simile , possiamo derivare l'equazione per la v.
Se l'oceano é omogeneo e la densità e la gravità sono costanti,
il primo termine del lato destro della (10.8) é uguale a zero; e i
gradienti di pressione orizzontale dentro l'oceano sono gli stessi
come quelli a z = 0.
Questo é il flusso barotropico descritto nella §10.4.
Se l'oceano é stratificato, il gradiente di pressione orizzontale ha due
termini, uno dovuto alla pendenza della superfice marina, ed un termine addizionale
dovuto alle differenze orizzontali della densità. Queste equazioni includono il
flusso baroclino discusso anche nel §10.4. Il primo termine sul lato destro dell (10.8)
é dovuto a variazioni nella densità ρ(z), ed é chiamato velocità relativa. In tal modo
il calcolo delle correnti geostrofiche dalla distribuzione della densità richiede di conoscere
la velocità (u0, v0) alla superfice del mare o a qualche
altra profondità.
10.3 Le Correnti Geostrofiche superficiali dall'Altimetria
L'approssimazione geostrofica applicata a z = 0, porta ad una relazione molto semplice:
le correnti geostrofiche superficiali sono proporzionali alla pendenza della superfice.
Consideriamo una superfice di livello leggermente sotto la superfice marina
diciamo di due metri, a z = -r. Una superfice di livello
é una superfice di potenziale gravitazionale costante, e nessun lavoro é richiesto per
muoversi lungo una superfice di livello senza attrito (Figure 10.1).
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Figura 10.1 Schizzo che definisce z e r,
usati per calcolare la pressione proprio sotto la superfice marina.
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La pressione alla superfice di livello é:
assumendo che ρ e g sono essenzialmente constanti nei pochi metri
della parte alta dell'oceano. Sostituendo questo dentro la (10.7a, b),
abbiamo le due componenti (us, vs) della corrente geostrofica superficiale:
dove g é la gravità, f é il parametro di Coriolis, e ζ
é l'altezza della superfice marina sopra
il livello superficiale.
La Topografia Oceanica
In §3.4
definiamo la topografia della superfice marina ζ
essere l'altezza della superfice del mare relativa ad un particolare livello di
superfice, il geoide; e definiamo il geoide essere la superfice di livello che coincide
con la superfice dell'oceano fermo. Quindi, in accordo alla
(10.10) le correnti geostrofiche superficiali sono proporzionali alla pendenza
della topografia (Figure 10.2), una quantità che può essere misurata dal satellite
altimetrico se il geoide é conosciuto.
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Figura 10.2 La pendenza della superfice marina relativa al geoide
(∂z/∂x) é direttamente legata
alle correnti geostrofiche di superfice vs.
La pendenza di 1 metro per 100 kilometri (10-6 rad) é
tipico di correnti forti. Vs ?? is into the paper in the
northern hemisphere. ?? |
Poiché il geoide é una superfice di livello, é una superfice di geopotenziale
costante. Per vedere questo, consideriamo il lavoro fatto nel muovere una
massa m per una distanza h perpendicolare alla superfice di livello.
Il lavoro é W = mgh, ed il cambio di energia potenziale per
unità di massa é gh. Così i livelli di superfice sono superfici di
geopotenziale costante dove il geopotenziale Φ = gh.
La topografia é dovuta ai processi che causano il movimento dell'oceano: maree,
correnti, e il cambio della pressione barometrica che produce l'effetto del
barometro invertito. Poiché la topografia del mare é dovuta ai processi dinamici,
é generalmente chiamata topografia dinamica. La topografia é approssimativamente
un centesimo dell'ondulazione del geoide. Questo significa che la forma della
superfice marina é dominata dalle variazioni locali della gravità. L'influenza
delle correnti é molto piccola. Tipicamente, la topografia ha un ampiezza di ±1 m.
Le pendenze tipiche sono ∂z/∂x ≈
1-10 microradians for v = 0.1 – 1.0 m/s a latitudini medie.
L'altezza del geoide, lisciata su grandi distanze orizzontali più grandi di circa
400 km, é conosciuta con una accuratezza di ±1 mm dai dati raccolti dalla missione
del satellite GRACE (Gravity Recovery and Climate Experiment).
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Figura 10.3 Osservazioni dell'altimetro
Topex/Poseidon della Corrente del Golfo. Quando le osservanzioni dell'altimetro
sono sottratte dal geoide locale, danno la topografia del mare che, in questo
esempio, é principalmente dovuta alle correnti marine. Il geoide
gravimetrico fu determinato dalla Ohio State University da navi ed altre
indagini sulla gravità nella regione. Dal Centro per la Ricerca Spaziale,
University of Texas. |
Altimetria Satellitare
Sistemi di altimetria satellitare molto accurati sono necessari per
misurare la topografia dell'oceano. I primi sistemi, portati su Seasat,
Geosat, ERS-1, ed ERS-2 erano progettati per misurare variabilità
delle correnti settimana per settimana. Topex/Poseidon, launciato nel1992,
fu il primo satellite progettato per fare le misure molto più accurate del necessario
per osservare la circolazione superficiale permanente (mediata nel tempo) degli oceani, le maree
e la variabilità delle correnti a scala di gyre.
Poiché il geoide non era ben conosciuto localmente prima del 2004,
gli altimetri erano fatti volare esattamente per ripetere le stesse tracce.
Così il Topex/Poseidon e Jason volano sopra le stesse tracce ogni
9.9156 giorni. Sottrendo l'altezza della superfice del mare da una
traccia a quella misurata prima, i cambiamenti della topografia si potevano
osservare senza conoscere il geoide. Il geoide é costante nel tempo, e
la sottrazione lo rimuove, rivelando solo i cambiamenti dovuti alle correnti,
come la variabilità di mesoscala, assumendo che le maree sono state rimosse
dai dati (Figure 10.4). La variabilità di Mesoscala include i vortici con un
diametro tra circa i 20 km e i 500 km.
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Figura 10.4 Mappa globale della variabilità
della topografia dai dati di altimetria satellitare del Topex/Poseidon e dell'ERS dal 12/92 al
11/98. La varianza della topografia é un indicatore della variabilità delle
correnti. Da AVISO. |
La grande precisione dei sistemi altimetrici del Topex/Poseidon e di Jason
permette di misurare la topografia sopra i bacini oceanici con una accuratezza di
±5 cm. Questo permette loro di misurare:
- I cambiamenti nel volume medio dell'Oceano (Born et al., 1986, Nerem, 1995);
- Il riscaldamento ed il raffreddamento stagionale dell'Oceano (Chambers et al., 1998);
- Le maree (Andersen, Woodworth, and Flather, 1995);
- Il sistema di correnti geostrofiche permanenti della superfice (Figure 10.5);
- I cambiamenti delle correnti geostrofiche di superfice a tutte le scale (Figure 10.4);
e
- Le variazioni nella topografia del sistema di correnti equatoriali
come quelle associate al El Niño (Figure 10.6).
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Figura 10.5 Topografia globale, mediata nel tempo, per il
periodo 1992–2002 da una analisi congiunta di drifter, altimetri
satellitari, vento e GRACE Gravity
Model-01 data by Nikolai Maximenko (IPRC) and Peter Niiler
(SIO). Le correnti geostrofiche alla superfice del mare sono parallele ai contorni.
Compara con la Figura 2.8 calcolata dai dati idrografici. Per maggiori informazioni, vedi Maximenko
(2005) (un file pdf da 1MB). Da Asia-Pacific
Data-Research Center. |
Figura 10.6 traccia tempo-longitudine
delle anomalie del livello marino nel Pacifico Equatoriale osservate dal
Topex/Poseidon. Le anomalie calde sono in grigio chiaro, quelle fredde sono in
grigio scuro. Le anomalie sono calcolate da deviazioni di 10 giorni dalla media
superficiale calcolata dal 10/3/1992 al 10/8/1995. I dati sono lisciati con un
filtro Gaussiano pesato largo 5° in longitudine e 2° in latitudine. Le
annotazioni sulla sinistra sono i cicli dei dati satellitari. |
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Gli Errori dell'Altimetro (Topex/ Poseidon e
Jason) Le osservazioni più accurate della topografia della
superfice marina sono del Topex/Poseidon e Jason. Gli errori per questo
sistema di altimetro sono dovuti a :
- Il rumore degli strumenti, le onde dell'oceano, il vapore acqueo, gli elettroni liberi nella
ionosfera, e la massa dell'atmosfera. Topex/Poseidon e Jason portano
sistemi altimetrici precisi, capaci di osservare l'altezza del satellite sopra la
superfice marina tra ± 66° latitude con una precisione di ±2 cm
ed una accuratezza di ±3.2 cm (Fu, et al., 1994).
I sistemi consistono di un radar altimetrico a due frequenze
per misurare l'altezza dal mare, l'influenza della ionosfera e l'altezza delle onde.
I sistemi includono anche un radiometro a micro-onde a tre frequenze capace di
misurare il vapore acqueo nella troposfera.
- Errori di Rotta. I satelliti portano tre sistemi di rotta che
abilitano la loro posizione nello spazio, le loro effemeridi, devono essere
determinate con una accuratezza di ±3.5 cm (Tapley et al.,
1994a).
- Errori di Campionamento. I satelliti misurano l'altezza lungo una rotta al suolo
con un errore inferiore al km che ripetono ogni 9.9156 giorni.
Poiché le correnti sono misurate soltanto lungo la rotta del satellite (subsatellite ?) esiste un errore di campionamento. I satelliti non possono mappare la topografia tra le
rotte a terra, e nemmeno cambiamenti con periodo minore di 2 x 9.9156 d (vedi §16.3).
- Errore del Geoide. La topografia permanente non é conosciuta su distanze più
corte di poche centinaia di kilometri perché gli errori del geoide dominano per distanze
più corte. Le mappe della topografia lisciate su distanzi più grandi, sono usate per
studiare le caratteristiche dominanti delle correnti geostrofiche permanenti
alla superfice marina (Figure 10.5). I nuovi sistemi dei satelliti GRACE e
CHAMP stanno misurando la gravità terrestre con abbastanza accuratezza
che presto gli errori del geoide saranno così piccoli da essere ignorati
per distanze corte come 100 km.
Presi tutti insieme, le misure dell'altezza dal livello del mare e la posizione del satellite
danno le altezze della superfice marina in coordinate geocentriche con una accuratezza di
±4.7 cm. Gli errori del geoide si aggiungono ad altri errori che dipendono dalla grandezza
dell'area che deve essere misurata.
10.4 Le Correnti Geostrofiche dall'Idrologia
Le equazioni geostrofiche sono correntemente usate in oceanografia
per calcolare le correnti in profondità. L'idea base é di usare le misure idrografiche
della temperatura, salinità o conducibilità e pressione per calcolare il campo
di densità dell'Oceano usando l'equazione di stato dell'acqua di mare.
La densità é usata nella (10.7b) per calcolare il campo di pressione interna,
da cui le correnti geostrofiche sono calcolate usando la (10.8a, b). Di solito,
comunque, la costante di integrazione della (10.8) non é conosciuta, e soltanto
il campo di velocità relativo può essere calcolato.
A questo punto, ci possiamo chiedere, perché non misuriamo direttamente
la pressione come si fà in metereologia, dove le misure dirette di pressione sono
usate per calcolare i venti? E poi, sono propio necessarie le misure di pressione
per calcolare la densità dall'equazione di stato? La risposta é che i cambi molto
piccoli nella profondità producono cambi molto grandi in pressione, perché
l'acqua é molto più pesante dell'aria. Errori in pressione causati da errori nella
determinazione della profondità dallo strumento sono molto più grandi di quelli
dovuti alle correnti. Per esempio, usando la (10.7a), calcoliamo che il
gradiente di pressione dovuto a 10 cm/s di corrente a 30° di latitudine é 7.5 ×
10-3 Pa/m, che é 750 Pa in 100 km.
Dalla equazione idrostatica (10.5), 750 Pa sono equivalenti ad un cambio di
profondità di 7.4 cm. Quindi, per questo esempio, dobbiamo sapere la
profondità dello strumento con una accuratezza migliore di 7.4 cm. Questo
non é possibile.
Le Superfici Geopotenziali Dentro l'Oceano
Il calcolo dei gradienti di pressione dentro l'oceano deve essere fatto
lungo le superfici geopotenziali costanti, propio come calcoliamo i gradienti superficiali
di pressione relativi al geoide, quando calcoliamo le correnti geostrofiche
di superfice. Come quando, nel 1910, Vilhelm Bjerknes comprese che tali
superfici non sono ad altezze fisse nell'atmosfera, perché g non é
costante, e la (10.4) deve includere la variabilità della gravità in entrambe
le direzione orizzontale e verticale (Saunders e Fofonoff, 1976) quando si
calcola la pressione nell'oceano.
Il geopotenziale Φ é:
Poiché Φ/9.8 in unità SI ha quasi lo stesso valore numerico dell'altezza
in metri, la comunità dei meteorologi accettò la proposta di Bjerknes che l'altezza sia
rimpiazzata dai metri dinamici D = Φ/10 per ottenere una
coordinata verticale naturale. Più tardi, questa é stata sostituita dal metro
geopotenziale (gpm) Z = Φ/9.80. Il metro geopotenziale é la
misura del lavoro richiesto per sollevare una unità di massa dal livello del mare
ad un altezza z contro la forza di gravità. Harald Sverdrup, uno studente di
Bjerknes, portò il concetto in oceanografia, e le profondità dell'oceano sono spesso
quotate in metri geopotenziali. La differenza tra profondità di distanza verticale costante
e potenziale costante può essere relativamente grande. Per esempio, la profondità
geometrica della superfice dei 1000 metri dinamici é di 1017.40 m al polo nord e
di 1022.78 m all'equatore, una differenza di 5.38 m.
Da notare che la profondità in metri geopotenziali, in metri, e la profondità in pressione
in decibars sono numericamente quasi le stesse. Ad una profondità di 1m la pressione
é approssimativamente 1.007 decibars e la profondità e 1.00 metro geopotenziale.
Le Equazioni per le Correnti Geostrofiche nell'Oceano
Per calcolare le correnti geostrofiche, abbiamo bisogno di calcolare il gradiente
di pressione orizzontale. Questo può essere fatto usando uno dei due approcci:
- Calcolare la pendenza di una superfice a pressione costante relativa
ad una superfice a geopotenziale costante. Usiamo questo approccio quando
usiamo la pendenza della superfice marina dall'altimetria per calcolare le correnti
geostrofiche di superfice. La superfice del mare é una superfice a pressione costante.
La superfice geopotenziale é il geoide.
- Calcolare i cambi in pressione su una superfice di geopotenziale costante.
Tale superfice é detta superfice geopotenziale.
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Figura 10.7. Schema della geometria usata per
calcolare la corrente geostrofica dai dati idrografici. |
Gli oceanografi di solito calcolano la pendenza delle superfici a
pressione costante. I passi importanti sono:
- Calcolare le differenze nel geopotenziale (ΦA
- ΦB) tra due superfici di pressione constanti
(P1, P2) alle stazioni
idrografiche A e B (Figura 10.7). Questo é simile al calcolo di ζ
dello strato superficiale.
- Calcolare la pendenza della superfice di pressione superiore
relativa a quella inferiore.
- Calcolare la corrente geostrofica at the upper surface relative to
the current at the lower. This is the current shear.
- Integrare lo shear della corrente da un qualche livello dove le correnti
sono conosciute per ottenere le correnti in funzione della profondità.
Per esempio, dalla superfice verso il basso, usando le correnti geostrofiche di superfice
osservate dal satellite altimetrico, oppure verso l'alto assumendo un livello
a velocità zero (dove l'acqua é ferma).
Per calcolare le correnti geostrofiche, gli oceanografi usano una forma
modificata dell'equazione idrostatica. Il gradiente verticale di pressione della
(10.6) é scritto
dove α = α (S, t, p) é il
volume specifico, e la (10.12b) viene dalla (10.11). Differenziando
la (10.12b) rispetto alla distanza orizzontale x permette al bilancio geostrofico
di essere scritto in termini della pendenza della superfice a pressione costante
usando la (10.6) con f = 2Ω sin φ:
dove Φ é il geopotenziale alla superfice a pressione costante.
Ora guardiamo come i dati idrografici sono usati per valutare ∂
Φ/∂x su una superfice a pressione costante.
Integrando la (10.12b) tra due superfici a pressione costante (P1,
P2) nell'oceano, come mostrato in Figura 10.7
dà la differenza geopotenziale tra due superfici a pressione costante.
Alla stazione A, l'integrazione dà :
L'anomalia del volume specifico é scritta come la somma di due parti:
dove α (35, 0, p) é il volume specifico dell'acqua marina con
salinità 35 PSU, temperatura 0° C, e pressione p. Il secondo termine δ
é l'anomalia del volume specifico. Usando la (10.15) nella (10.14) otteniamo:
dove (Φ1 - Φ2)std é la distanza
geopotenziale standard tra due superfici a pressione costante P1
e P2, e
é la anomalia della distanza tra le superfici. é chiamata anomalia geopotenziale.
La distanza geometrica tra Φ2 e Φ1
é numericamente circa ( Φ2 - Φ1)/g
dove g = 9.8 m/s2 é il valore approssimato della gravità.
L'anomalia geopotenziale é molto più piccola, essendo circa lo 0.1%
della distanza geopotenziale standard.
Consideriamo ora l'anomalia geopotenziale tra due superfici di pressione
P1 e P2 calcolate a due stazioni
idrografiche A e B ad una distanza L metri tra loro (Figure 10.7).
Per semplicità assumiamo che la superfice a pressione costante più bassa
sia una superfice di livello. Quindi le superfici a pressione costante e geopotenziale
coincidono, e non c'é velocità geostrofica a questa profondità. La pendenza
della superfice superiore é
poiché la distanza geopotenziale standard é la stessa alla stazione A
e B. La velocità geostrofica alla superfice superiore calcolata dalla (10.13b) é:
dove V é la velocità alla superfice geopotenziale superiore.
La velocità V é perpendicolare al piano
delle due stazioni idrologiche e diretto nel piano della Figura 10.7 se il flusso
é nell'emisfero nord. Una utile regola pratica é che il flusso é
tale che acqua più calda e leggera é alla destra guardando verso la corrente
nell'emisfero nord.
Da notare che, avremmo potuto calcolare la pendenza delle superfici
a pressione costante usando la densità ρ invece del volume
specifico α. Abbiamo usato quello perché é una pratica
comune in oceanografia, e le tabelle delle anomalie del volume specifico
ed i programmi di calcolo per valutare le anomalie sono largamente
disponibili. La pratica comune deriva dai metodi numerici sviluppati
prima che le calcolatrici ed i computer fossero disponibili, quando tutti i calcoli
erano fatti a mano o da calcolatrici meccaniche con l'aiuto di tabelle e
?? nomograms?? . Poiché il calcolo deve essere fatto con una accuratezza di
poche parti per milione, e poiché tutti i campi scientifici tendono ad essere
conservativi, la pratica comune ha continuato ad usare le anomalie del
volume specifico piuttosto che le anomalie della densità.
Flusso Barotropico e Flusso Baroclino:
Se l'Oceano fosse omogeneo con densità costante, allora le superfici di
pressione costante dovrebbero essere sempre parallele alla superfice marina,
e la velocità geostrofica dovrebbe essere indipendente dalla profondità.
In questo caso la velocità relativa é zero, ed i dati idrologici non possono essere usati
per misurare le correnti geostrofiche. Se la densità varia con la profondità, ma non
con la distanza orizzontale, le superfici di pressione costante sono sempre
parallele alla superfice del mare ed i livelli di densità costante, le superfici isopicne.
Anche in questo caso, il flusso relativo é zero. Entrambi i casi sono esempi di
flusso barotropico.
Flusso Barotropico
accade quando i livelli di pressione constante nell'Oceano sono sempre
paralleli alle superfici di densità constante. Da notare, che alcuni autori chiamano
il flusso mediato verticalmente la componente baroclina del flusso.
Wunsch (1996: 74) fece notare che il termine baroclinico é usato
in molti modi differenti che diventa senza significato e non dovrebbe essere usato.
Flusso Baroclino si manifesta quando i livelli di pressione costante
sono inclinati alle superfici di densità costante. In questo caso, la densità varia
con la profondità e la posizione orizzontale. Un buon esempio é mostrato
in Figure 10.8 dove i livelli di densità costante cambiano profondità per più
di un 1km su una distanza orizzontale di 100km nella Corrente del Golfo.
Il flusso baroclino varia con la profondità e la corrente relativa può
essere calcolata dai dati idrologici. Da notare, le superfici a densità costante
non possono essere inclinate alle superfici a pressione costante in un fluido fermo.
In generale, le variazioni verticali del flusso possono essere
decomposte in una componente barotropica, che é independente dalla profondità, e
una componente baroclina che varia con la profondità.
10.5 Un Esempio usando Dati Idrologici
Consideriamo un calcolo numerico specifico di velocità
geostrofiche usando procedure consolidate dal Processing of
Oceanographic Station Data (JPOTS
Editorial Panel, 1991). Il libro tratta di esempi, usando dati idrografici
raccolti dalla R/V Endeavor nel Nord Atlantico. I dati furono
prodotti nella crociera 88 lungo 71°W attraverso la Gulf Stream a sud di
Capo Cod, Massachusetts dalla stazione 61 alla 64.
La stazione 61 é nel Mar dei Sargassi a lato della Gulf Stream in acque
profonde 4260m. La stazione 64 é a nord della Gulf Stream con una
profondità di 3892m. Le misure furono fatte con una sonda CTD, Mark III CTD/02,
della Neil Brown Instruments Systems.
I dati sono campionati 22 volte al secondo, ed i dati digitali erano
mediati su intervalli di 2 dbar quando il CTD era calato in acqua. I Dati
furono tabulati ad intervalli di 2 dbar centrati sui valori dispari di pressione,
perché la prima osservazione é alla superfice, ed il primo intervallo mediato
si estende a 2 dbar, ed il centro del primo intervallo é a 1 dbar.
I dati furono ulteriormente smussati con un filtro binomiale e linearmente
interpolati ai livelli standard riportati nella prima delle tre colonne.
Tabella 10.2 e Tabella 10.3.
Tutti i trattamenti furono fatti elettronicamente.
δ(S,
t, p) nella quinta colonna di Tabella
10.2 e Tabella
10.3 é calcolata dai valori di t,
S, p nello strato. <δ> é il valore medio dell'anomalia
del volume specifico per lo strato tra i livelli di pressione standard.
Esso é la media dei valori di δ(S, t, p)
alla cima ed al fondo dello strato. L'ultima colonna (10-5 ΔΦ) é il prodotto
della anomalia media del volume specifico per lo spessore dello strato in
decibar. Quindi, l'ultima colonna é l'anomalia geopotenziale
ΔΦ calcolata integrando la (10.16)
da P1 al fondo di ogni strato e P2
alla cima di ogni strato.
La distanza tra le stazioni é L =
110,935 m; Il parametro medio di Coriolis é f = 0.88104 × 10-4 ed il denominatore
nella (10.18) é 0.10231 s/m. Questo fu usato per calcolare le correnti geostrofiche
relative a 2000 decibar riportate in Tabella
10.4 e disegnate in Figura 10.8.
Notare che non c'é nessuna indicazione delle correnti di Ekman nella Figura 10.8.
Le correnti di Eckman non sono geostrofiche, e non contribuiscono alla topografia.
Contribuiscono soltanto indirettamente attraverso la pompa di Ekman (vedi
Figura 12.7).
|
Figura 10.8 Sinistra:
Correnti relative, in funzione della profondità,
calcolate dai dati idrografici raccolti dalla crociera Endeavor
a sud di Cape Cod nell'Agosto 1982. La Gulf Stream é la corrente, più in alto di 1000 decibars
più veloce. La profondità di riferimento a velocità zero é stata assunta a 2000 decibar. Destra:
Sezione di densità potenziale sq attraverso la Gulf Stream lungo 63.66°W
calcolata dai dati di CTD raccolti dalla Endeavor dal 25 al 28
Aprile 1986. La Gulf Stream é centrata sui contorni in ripida pendenza
più in alto di 1000m tra 40° and 41°. Notare che la scala verticale é 425 volte quella orizzontale.
I dati sono stati elaborati da Lynn Talley, Scripps Institution of Oceanography. |
10.6 Commenti sulle Correnti Geostrofiche
Ora che sappiamo come calcolare le correnti geostrofiche dai
dati idrologici, consideriamo alcune limitazioni della teoria e della tecnica.
Convertire le Velocità Relative alle Velocità Assolute
I dati idrologici forniscono le correnti geostrofiche relative ad
un livello di riferimento. Come possiamo convertire le velocità geostrofiche
relative a velocità relative alla Terra?
1. Assumiamo un livello di moto 'no motion':
Tradizionalmente, gli oceanografi assumono che ci sia un livello di 'no motion',
chiamato anche superfice di riferimento, all'incirca 2,000m sotto la superfice.
Questa é l'assunzione usata per derivare le correnti nella
Tabella 10.4. Le correnti sono assunte essere uguali a zero a
quella profondità, e le correnti relative sono integrate su fino alla superfice
e giù fino al fondo per ottenere la velocità della corrente in funzione
della profondità. Ci sono evidenze sperimentali che tale livello esiste
?? in media per correnti medie ?? ( on average for mean
currents) (vedi per esempio, Defant, 1961: 492).
Defant raccomanda
di scegliere un livello di riferimento dove lo shear in verticale della corrente
sia il più piccolo. Questo di solito é vicino ai 2 km. Ciò porta a mappe
utili delle correnti superficiali perché quelle correnti tendono ad essere
più veloci di quelle profonde. Figura 10.9 mostra la anomalia geopotenziale
e le correnti superficiali del Pacifico relative ad un livello di pressione di 1,000 decibar.
Compariamo questo con la Figura 10.5.
|
Figura 10.9. Mean depth geopotential
anomaly ?? dell'Oceano Pacifico relativa alla superfice ai 1,000dbar basata
su 36,356 osservazioni. l'altezza é in centimetri geopotenziali. Se
la velocità a 1,000dbar fosse zero, la mappa dovrebbe essere la superfice
topografica del Pacifico. Da Wyrtki (1974). |
2. Usa correnti conosciute: Le correnti conosciute
potrebbero essere misurate da correntometri oppure dai satelliti altimetrici.
I problemi sorgono se le correnti non sono state misurate allo stesso tempo
dei dati idrologici. Per esempio, i dati idrologici sono stati raccolti
in un periodo da mesi a decadi, mentre le correnti possono essere state
misurate in un periodo di pochi mesi. Quindi, l'idrologia può non essere
consistente con le misure di corrente. Qualche volta le correnti ed i dati idrologici
sono stati raccolti quasi nello stesso periodo (Figura 10.10). In questo
esempio, le correnti furono misurate continuamente da correntometri
ormeggiati (punti) in una western boundary current profonda ed i dati di CTD
raccolti poco prima di posizionare i correntometri e dopo il recupero (le curve smussate).
La linea piena é la corrente calcolata, assumendo un livello di riferimento
a 2,000 m, quella tratteggiata é la corrente aggiustata usando le osservazioni
dei correntometri lisciata per i varii intervalli prima e dopo le stazioni CTD.
|
Figura 10.10 Le misure dei correntometri
possono essere usate con le misure CTD per determinare le correnti
in funzione della profondità evitando la necessità di assumere una
profondità di 'no-motion'. Linea piena: il profilo assume un livello
di riferimento a 2000 decibars. Linea tratteggiata: il profilo aggiustato
per aderire con le correnti misurate dagli strumenti 1-7 giorni prima
delle misure CTD (da Tom Whitworth, Texas A&M University) |
3. Uso delle Equazioni di Conservazione:
Le linee delle stazioni idrologiche attraverso uno stretto o un bacino possono
essere usate insieme alla conservazione della massa e del sale per calcolare
le correnti. Questo é l'esempio di un problema inverso (vedi Wunsch, 1996
su come metodi inversi sono usati in oceanografia). Vedi Mercier et al. (2003)
per una descrizione di come determinano la circolazione degli strati alti
dei bacini orientali dell'Atlantico del sud usando dati idrologici dal World
Ocean Circulation Experiment e misure dirette di corrente in un modello a scatole
confinato dalla teoria inversa ?????.
Svantaggi nel Calcolare le Correnti dai
Dati Idrologici
Le correnti calcolate dai dati idrologici hanno fornito
importanti conoscenze della circolazione dell'Oceano nelle decadi dall'inizio
del 1900 ad oggi. Tuttavia, é importante passare a vedere i limiti di
questa tecnica.
- I dati idrologici possono essere usati soltanto per calcolare una corrente
relativa a quella di un altro livello.
- L'assunzione di un livello di 'no motion' può essere appropriata in un mare
profondo, ma generalmente, non é una utile assunzione quando le acque sono
basse come quelle della piattaforma continentale.
- Le correnti geostrofiche non possono essere calcolate da stazioni idrologiche
che sono vicine tra loro. Le stazioni devono stare decine di kilometri lontane.
I Limiti delle Equazioni Geostrofiche
Abbiamo cominciato questa sezione col mostrare che il bilancio geostrofico
si applica con buona accuratezza al flusso che si estende a poche decine di kilometri
ed a periodi più grandi di pochi giorni. Comunque, il bilancio non può essere perfetto.
Se così fosse, il flusso nell'Oceano non dovrebbe mai cambiare perché il bilancio
ignora ogni accelerazione del flusso. I limiti più importanti dell'assunzione
geostrofica sono:
- Le correnti geostrofiche non possono evolvere nel tempo peché il bilancio
ignora le accelerazioni del flusso. L'accelerazione domina se le dimenisoni
orizzontali sono minori di circa 50 km ed i tempi sono minori di pochi giorni.
L'accelerazione é trascurabile, ma non zero, su distanze e tempi più lunghi.
- Il bilancio geostrofico non si applica vicino l'equatore dove la forza di
Coriolis diventa zero perché il sin(φ) = 0.
- Il bilancio geostrofico ignora l'influenza dell'attrito.
Accuratezza
Strub et
al. (1997) mostrano che le correnti calcolate dalle misure dei satelliti
altimetrici della pendenza superficiale marina hanno un accuratezza di
±3–5 cm/s. Uchida, Imawaki, e Hu (1998) comparano le correnti misurate
dai drifter nel Kuroshio con le correnti calcolate dai satelliti altimetrici che
misurano le pendenze della superfice marina, assumendo un
bilancio geostrofico. Usando le pendenze su distanze superiori a 12.5 km,
trovano che le differenze tra le due misure sono ±16 cm/s per correnti fino a 150 cm/s,
(circa il 10%). Johns, Watts, e Rossby (1989) misurarono la velocità della Gulf Stream
a nord-est di Capo Hatteras e compararono le misure con le velocità
calcolate dai dati idrologici assumendo il bilancio geostrofico. Trovarono
che la velocità misurata nel centro della corrente, a profondità minori di 500 m,
era 10–25 cm/s più grande di quella calcolata dalle equazioni geostrofiche usando
misure di velocità a profondità di 2000 m. La velocità massima nel centro era più
grande di 150 cm/s, così l'errore era ≈10%. Quando aggiunsero l'influenza della
curvatura della Gulf Stream, che aggiunge un termine di accelerazione alle
equazioni geostrofico, le differenze nella velocità calcolata ed osservata scendono a
meno di 5–10 cm/s (≈5%).
10.7 Le Correnti dalle Sezioni Idrologiche
Le linee dei dati idrologici lungo le rotte della nave sono spesso usate per
produrre grafici di contorno della densità lungo la rotta. Le sezioni delle correnti
qualche volta mostrano superfici di densita che sprofondano rapidamente con
grandi contrasti in densità in entrambi i lati della corrente. Le correnti
barocline nella sezione possono essere stimate usando una tecnica proposta
per primo da Margules (1906) e descritta da Defant (1961: Capitolo14).
La tecnica permette agli oceanografi di stimare la velocità e la direzione
della corrente perpendicolare alla sezione da un rapido sguardo alla sezione.
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Figura 10.11 Le pendenze β della superfice marina
e le pendenze γ dell'interfaccia tra due strati in movimento, omogenei con
densità ρ1 e ρ2 nell'emisfero
settentrionale. Da Neumann e Pierson (1966). |
Per derivare l'equazione di Margules, consideriamo la pendenza
∂z/∂x dell'interfaccia stazionaria tra le due masse
d'acqua con densità ρ1 e ρ2
(vedi Figura 10.11). Per calcolare il cambio nella velocità attraverso
l'interfaccia assumiamo strati omogenei di densità ρ1 <ρ2
che sono entrambi in equilibrio geostrofico. Sebbene l'Oceano non ha una
interfaccia idealizzata come quella che abbiamo assunto, e le masse
di acqua non hanno una densità uniforme, e l'interfaccia tra due masse non é netta,
il concetto é ancora utile in pratica.
Il cambio in pressione all'interfaccia é:
ed i gradienti di pressione verticale ed orizzontale sono ottenuti dalla (10.6):
Quindi:
Le condizioni al contorno richiedono δp1 =
δp2 all'interfaccia se il confine non é in
movimento. Eguagliando la (10.20a) con la (10.20b), dividendo per δx,
e risolvendo per δz/δx dà:
|
|
|
(10.21a) |
|
(10.21b) |
|
(10.21c) |
dove β é la pendenza della superfice marina, e γ é la pendenza
del confine tra le due masse d'acqua. Perché le differenze interne in
densità sono piccole, la pendenza é approssimativamente 1000 volte più
grande di quella delle superfici pressione costante. Per piccoli valori di β e γ,
la β é la pendenza della superfice marina, e la γ é la pendenza dell'interfaccia.
Considera l'applicazione della tecnica alla Gulf Stream (Figura 10.8).
Dalla figura: φ = 36°, ρ1 = 1026.7 kg/m3,
e ρ2 = 1027.5 kg/m3 alla profondità
di 500 decibar. Se usiamo la σt = 27.1 surface to
estimate the slope between the two water masses, we see that the surface
changes from a depth of 350 m to a depth of 650 m over a distance of 70
km. Quindi, tan γ = 4300 ×
10-6 = 0.0043, e Δv = v2 -
v1 = -0.38 m/s. Assumendo v2 = 0,
allora v1 = 0.38 m/s. Questa é una stima approssimata
della velocità della Gulf Stream, che é in buon accordo con la velocità
alla profondità di 500 m calcolata dai dati idrologici (
Tabella 10.4) assumendo un livello di 'no motion' a 2,000 decibar.
La pendenza delle superfici a densità costante sono
chiaramente visibili nella Figura 10.8. E le figure delle superfici a
densità costante possono essere usate rapidamente per stimare le direzioni
delle correnti ed un valore approssimato della velocità. In contrast,
the slope of the sea surface is 8.4 × 10-6 or 0.84 m in 100 km
se usiamo i dati dalla Table
10.4.
Notare che le superfici a densità costante nella Gulf Stream sprofondano
verso est, e la topografia della superfice marina sale verso est.
Le superfici a pressione costante e quelle a densità costante hanno pendenze
opposite.
Se la ripida interfaccia tra le due masse di acqua raggiunge la superfice,
diventa un fronte oceanico. Tali fronti hanno propietà molto simili a quelle
dei fronti atmosferici.
I vortici nelle vicinanze della Gulf Stream possono avere centri caldi
o freddi (Figure 10.12). L'applicazione del metodo di Margules a questi
vortici fornisce la direzione del flusso. Vortici anticiclonici (rotazione oraria
nell'emisfero settentrionale) hanno centri caldi e ρ1
é più profonda al centro del vortice più che da altre parti) e le superfici
a pressione costante si curvano in alto. In particolare, la superfice del mare
é più alta al centro. I vortici ciclonici sono al contrario.
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Figura 10.12 Mostra la forma delle superfici a pressione costante
pi e dell'interfaccia tra due masse d'acqua a densità
ρ1, ρ2 se quella superiore sta
ruotando più veloce di quella inferiore. Sinistra:
Moto Anticiclonico, vortice a centro caldo. Destra: Ciclonico, vortice a centro freddo. La superfice marina
p0 pende all'insù verso il centro del vortice a centro caldo,
e le superfici a densità costante sprofondano verso il centro. Da Defant
(1929). |
10.8 Misure di Correnti Lagrangiane
L'Oceanografia e la meccanica dei fluidi distinguono tra due tecniche per la
misura delle correnti: Lagrangiana ed Euleriana. Le tecniche Lagrangiane
seguono una particella d'acqua. Le tecniche Euleriane misurano la velocità
dell'acqua da una posizione fissa.
La Tecnica di Base
Le tecniche lagrangiane tracciano la posizione di un drifter che segue una
particella di acqua sia alla superfice che in profondità dentro la colonna d'acqua.
La velocità media durante un certo periodo é calcolata dalla distanza tra
le posizioni all'inizio ed alla fine del periodo diviso per il periodo.
Gli errori sono dovuti a:
- L'insuccesso del drifter a seguire una porzione d'acqua.
Assumiamo che il drifter stia in una porzione di acqua, ma forze esterne
che agiscono su di esso possono causare che derivi dalla porzione stessa.
- Errori nel determinare la posizione del drifter.
- Errori di campionamento. I drifter vanno soltanto dove i drifter vogliono andare,
ed i drifter vogliono andare nelle zone di convergenza. Quindi i drifter tendono
ad evitare le aree di flusso divergenti.
|
Figure 10.13 I sistemi nei satelliti,
specialmente il Sistema Argos, usa segnali radio trasmessi dalle boe
per determinare la posizione delle boe stesse. Il satellite S riceve un
segnale radio dalla boa B. Il tasso di cambio temporale del segnale,
lo spostamento Doppler, é una funzione della posizione della boa e
della distanza dalla rotta del satellite. Il segnale Doppler registrato é
trasmesso alla stazione a terra E, che comunica l'informazione al centro
di calcolo A attraverso la stazione di controllo K. Da Dietrich et
al. (1980). |
Drifter di Superfice Tracciati dal Satellite
l drifter di superfice consistono di una vela più un galleggiante.
La posizione é determinata dal sistema Argos sui satelliti meteorologici
(Swenson and Shaw, 1990) o calcolati dai dati GPS registrati in continuo
dalla boa e comunicati a terra.
Le boe Argos tracciate portano una radio trasmittente con una frequenza
molto stabile F0. Un ricevitore sul satellite riceve il
segnale e determina lo spostamento Doppler F come una funzione del
tempo t (Figura 10.13). La frequenza Doppler é
dove R é la distanza della boa, c é la velocità della luce. Più
la boa é vicina al satellite, più la frequenza cambia rapidamente.
Quando F = F0 il range é minimo.
Questo é il tempo di avvicinamento più prossimo, ed il vettore velocità
del satellite é perpendicolare alla linea dal satellite alla boa.
Il tempo di avvicinamento più vicino e lo spostamento doppler
a quel tempo danno la posizione della boa relativa all'orbita con 180°
di ambiguità (B e BB nella figura). Poiché la boa può essere osservata
molte volte, la sua posizione può essere determinata senza ambiguità.
La accuratezza della posizione dipende dalla stabilità della frequenza
trasmessa dalla boa. I sistemi Argos tracciano le boe con un errore di
±1–2 km, misurando 1–8 posizioni al giorno a seconda dalla latitudine.
Poiché 1 cm/s ≈ 1 km/day, e poiché i valori tipici delle correnti
in un oceano vanno da 1 a 200 centimetri al secondo, questa é una precisione
molto utile.
Drifter Holey-Sock
Il più usato, drifter tracciato dal satellite é quello 'holey-sock'.
Consiste di una vela circolare, cilindrico di 1m di diametro lunga 15m
con 14 grandi fori tagliati nel cilindro. Il peso della vela é bilanciato da
un galleggiante sommerso a 3 m sotto la superfice. Quest'ultimo é collegato
ad un gallegiante superficiale parzialmente sommerso che porta il trasmettitore
Argos.
La boa fu progettata per il Surface Velocity Program ed é stata provata
a lungo. Niiler et al. (1995) misurarono con molta cura la risposta
della boa in acqua alle varie velocità del vento, trovarono che la boa si muove
12± 9° alla destra del vento ad una velocità
dove DAR é il rapporto area di drag definito come l'area di attrito della vela
diviso per la somma dell'area di attrito del corpo collegato, e D é la differenza
in velocità dell'acqua tra la vela cilindrica ed il fondo del mare.
Tipicamente i drifter hanno un DAR di 40, e la Us del drifter < 1 cm/s per
U10 < 10m/s.
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Figura 10.14 I drifter Autonomous Lagrangean
Circulation Explorer (ALACE) sono molto usati dal World
Ocean Circulation Experiment per misurare le correnti più profonde
all'interno dell'Oceano. Sinistra:
Schema del drifter. Per salire, la pompa idraulica muove l'oilo dalla
riserva interna alla vescica esterna, riducendo la densità del drifter.
Per scendere, la valvola si apre per permettere all'olio di tornare
indietro nella riserva interna.L'antenna é montata in cima. Destra: Schema ingrandito del sistema
idraulico. Il motore ruota il rotore a disco oscillante che muove il pistone
che pompa l'olio. Da Davis et al. (1992). |
Galleggianti ARGO
The most widely used
subsurface floats are the Argo floats. The floats (Figure 10.14) are
designed to cycle between the surface and some predetermined depth. Most
floats drift for 10 days at a depth of 1 km, sink to 2 km, then rise to
the surface. While rising, they profile temperature and salinity as a
function of pressure (depth). The float remains on the surface for a few
hours, relays data to shore via the Argos system, then it sinks again to 1
km. Each float carries enough power to repeat this cycle for several
years. The float thus measures currents at 1 km depth and density
distribution in the upper ocean. Three thousand Argo floats are being
deployed in all parts of the ocean for the Global Ocean Data Assimilation
Experiment GODAE.
Misure Lagrangiane Usando Traccianti Naturali
Il metodo più comune per misurare il flusso nell'Oceano profondo é di
tracciare le porzioni di acqua contenenti molecole che non sono normalmente
trovate nell'Oceano. Forse il miglior modo per seguire le porzioni d'acqua
é quello di marcarle con sostanze non comuni. Grazie alle prove delle bombe
atomiche negli anni 50' e al recente aumento esponenziale dei clorofluorocarburi
nell'atmosfera, tali traccianti sono stati introdotti nell'Oceano in grande quantità.
Vedi §13.4 per una lista di traccianti usati in oceanografia. La distribuzione di
molecole traccianti sono usate per dedurre i movimenti dell'acqua. La tecnica é
specialmente utile per calcolare la velocità delle masse di acqua profonde mediata
su decenni e per calcolare la diffusione vorticosa.
La distribuzione delle molecole traccianti é calcolata dalla concentrazione
delle molecole dei campioni raccolti nelle sezioni idrologiche e nelle indagini
fatte appositamente. Poiché la collezione dei dati é costosa e lenta, ci sono
poche sezioni ripetute. La Figura 10.5 mostra due mappe della distribuzione
di trizio nel nord Atlantico, raccolte nel 1972–1973 dal Geosecs Program
e nel 1981, una decade più tardi. Le sezioni mostrano che il trizio, introdotto
nell'atmosfera durante i test atomici tra il 50 e il 72, é arrivato a profondità sotto
i 4 km soltanto a nord del 40°N dal 1971 ed a 35°N dal 1981. Questo mostra
che le correnti profonde sono molto lente, circa 1.6 mm/s in questo esempio.
Poiche le correnti profonde sono cosi piccole, possiamo domandarci
quali processi sono responsabili delle distribuzioni dei tranccianti osservate.
Sia la diffusione turbolenta che l'avvezione dalle correnti non possono
essere osservate. Quindi, La Figure 10.15 ci fornisce la corrente media nell'Atlantico
profondo, o la diffusione turbolenta del trizio?
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Figura 10.15 Distribuzione del trizio
lungo una sezione attraverso i bacini occidentali del nord Atlantico,
misurata nel 1972 (In Alto) e rimisurata nel
1981 (In Basso). Le unità sono in unità
di trizio, dove una unità di trizio é 1018 (atomi di trizio)/(atomi
di idrogeno) corretti ai livelli di attività che dovrebbero essere stati osservati
il 1 January 1981. Compara questa figura con la densità dell'oceano mostrata
in Figura 13.9. Da Toggweiler (1994) |
Un altro utile tracciante é la temperatura e la salinità dell'acqua.
Considereremo queste osservazioni nel §13.3 dove descriveremo il
metodo principale per studiare la circolazione profonda. Qui, notiamo che
le osservazioni AVHRR della temperature superficiali dell'Oceano sono una
sorgente aggiuntiva delle informazioni sulle correnti.
Figura 10.16 Temperatura dell'Oceano e
le caratteristiche delle correnti sono combinate in questa analisi AVHRR.
Le correnti di superfice sono calcolate tracciando gli spostamenti delle
caratteristiche termali e dei sedimenti tra coppie di immagini. Un
filtro direzionale ad orlo pronunciato é stato applicato per meglio
definire le differenti masse d'acqua. Da Ocean Imaging, Solana Beach,
California (con permesso). |
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Le immagini sequenziali all'infrarosso della temperatura superficiale
sono state usate per calcolare gli spostamenti delle caratteristiche delle
immagini (Figura 10.16). La tecnica é specialmente utile per controllare
la variabilità delle correnti vicino la riva.
La terraferma fornisce i punti di riferimento dai quali lo spostamento
può essere calcolato con precisione, e grandi differenze di precisione
possono essere trovate in molte regioni durante certe stagioni.
Ci sono due importanti limitazioni.
- Molte regioni hanno estese coperture nuvolose, ed il mare non é
visibile.
- Il flusso é principalmente parallelo ai fronti di temperatura, e le
correnti forti possono esistere lungo i fronti anche se i fronti non si muovono;é quindi essenziale tracciare il moto di piccoli vortici intrappolati nel
flusso vicino al fronte e non la posizione del fronte.
Lo Spargimento delle Anatre di Plastica
Il 10 gennaio 1992 un container (ISO30 di 12.2m) contenente 29,000
giocattoli da bagno (incluse le anatre di plastica) cadde fuoribordo da una
nave portacontainer a circa 44.7°N, 178.1°E. Dieci mesi più tardi i giocattoli
cominciarono a spiaggiare vicino Sitka, Alaska. Un incidente simile il 27
maggio 1990 rilascio 80,000 scarpe della Nike a 48°N, 161°W quando le onde
sciacquarono i container della Hansa Carrier (Figure 10.17).
Lo sversamento e l'eventuale recupero dei giocattoli fornirono un buon
esame per il modello numerico sviluppato da Ebbesmeyer and Ingraham
(1992, 1994) per calcolare le traiettorie di sversamenti di petrolio. Loro
calcolarono le possibili traiettorie delle anatre di plastica perse usando il
modello numerico Ocean Surface Current Simulations (OSCURS) forzato
dai venti calcolati dai dati giornalieri di pressione al livello del mare forniti
dal Fleet Numerical Oceanography Center. Le traiettorie calcolate coincidevano
bene con i luoghi di ritrovamento sulla spiaggia. Usando un aumento dell'influenza
del vento del 50% ed un decremento del 5% nella funzione dell'angolo di deflessione,
i giocattoli arrivano vicini Sitka al tempo del primo ritrovamento: il 16 novembre 1992.
|
Figura 10.17 Traiettorie che le
anatre di plastica perse dovrebbero aver seguito cadendo in acqua
il 10 gennaio di anni differenti. Cinque traiettorie sono mostrate da un
set di 48 simulazioni della perdita, ogni anno dal 1946 al 1993. Le
traiettorie iniziano il 10 gennaio e finiscono due anni più tardi
(simboli neri). I simboli grigi indicano le posizioni del 16 novembre dell'anno
della perdita. Quindi i cerchi grigi indicano la posizione dove le anatre di
plastica arrivarono alla spiaggia vicino Sitka. Il codice in basso a sinistra
dà le date delle traiettorie. Da Ebbesmeyer and Ingraham (1994). |
10.9 Misure di Correnti Euleriane
Le tecniche Euleriane hanno usato molti tipi differenti di correntometri
attaccati a molti tipi di ormeggi o di navi.
Gli ormeggi (Mooring) (Figura 10.18) sono posizionati sul fondo del mare
o su navi. I mooring possono rimanere per mesi e più a lungo di un anno.
Poiché i mooring devono essere posizionati e recuperati da navi da ricerca
per mare profondo, la tecnica é costosa. L'ormeggio sommerso mostrato sulla
destra della figura é preferito per molte ragioni: il galleggiante sommerso
non é sottoposto alle forti correnti superficiali ad alta frequenza; l'ormeggio
non é in vista e non attrae l'attenzione dei maleintenzionati; e poi il galleggiante
é generalmente profondo abbastanza per evitare di essere preso dalle reti da pesca
(non é così in Adriatico). Le misure fatte dai mooring hanno errori dovuti a:
- Movimento del mooring. Gli ormeggi sommersi si muovono di meno.
I mooring di superfice nelle correnti forti si muovono molto e sono usati raramente.
- Campionamento inadeguato. Gli ormeggi tendono a non durare abbastanza
per dare stime accurate della velocità media o della variabilità interannuale della
velocità.
- La crescita degli organismi marini (fouling) nei sensori, specialmente negli
strumenti vicini alla superfice posizionati da qualche settimana.
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Figura 10.18 Sinistra:
Un esempio di ormeggio di superfice usato dal Gruppo Boe del
Woods Hole Oceanographic Institution. Destra: Un esempio di ormeggio sommerso
usato dallo stesso gruppo. Da Baker (1981). |
Profilatori e Correntometri ad Effetto Doppler
Le più comuni misure Euleriane di corrente sono fatte usando il suono.
Tipicamente, il correntometro profilatore trasmette il suono in tre
o quattro raggi puntati in differenti direzioni. Il plankton e le piccole bolle
riflettono il suono indietro allo strumento. Lo spostamento Doppler
del suono riflesso é proporzionale alla componente radiale della
velocità di ciò che riflette il suono. Dal combinare i dati di tre o quattro
trasduttori, la velocità orizzontale della corrente é calcolata assumendo
che il plankton e le bolle non si muovono molto relativamente all'acqua.
Due tipi di correntometri acustici sono per lo più usati. Lo
Acoustic-Doppler Current Profiler, chiamato ADCP, misura lo
spostamento Doppler del suono riflesso a varie distanze dallo strumento
usando i raggi del suono proiettati nell'acqua proprio come un radar
misura le distanze dal tempo impiegato per essere riflesso indietro.
I dati dei raggi sono combinati per dare i profili della velocità di corrente
in funzione della distanza dallo strumento. Sulle navi, i raggi sono
puntati diagonalmente verso il basso a 3–4 angoli orizzontali relativamente
alla prua della nave. Gli strumenti montati sul fondo usano raggi puntati
diagonalmente verso l'alto.
Gli strumenti montati a bordo delle navi sono molto usati per
profilare le correnti dei primi 200-300 m della superfice marina mentre la
nave si muove tra le stazioni idrologiche. Poiché la nave si muove
relativamente al fondo, la velocità e l'orientazione della nave deve essere
accuratamente conosciuta. I dati GPS hanno fornito queste informazioni
fin dall'inizio del 1990.
I correntometri acustici ad effetto Doppler sono molto più semplici
degli ADCP. Trasmettono in continuo impulsi sonori per misurare la
velocità della corrente ad una distanza di un metro. Sono posizionati su
mooring, qualche volta sul CTD. Gli strumenti sugli ormeggi registrano
la velocità in funzione del tempo per molti giorni o mesi. Il correntometro
Aanderaa nella figura 10.19 é un esempio di questo tipo.
Gli strumenti sui CTD profilano le correnti dalla superfice fino al fondo
delle stazioni idrologiche.
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Figura 10.19 Un esempio di correntometro ormeggiato, il modello
RCM 9 prodotto dalla Aanderaa Instruments. Le due componenti
della velocità orizzontale sono misurate da un correntometro acustico,
le direzioni sono riferite al nord usando una bussola ad effetto
Hall. L'elettronica, il registratore dei dati e la batteria sono allocate
nell'ollogiamento resistente alla pressione. La accuratezza é di ± 0.15
cm/s e ±5° (Da Aanderaa Instruments). |
Tomografia Acustica
Un'altra tecnica acustica usa segnali sonori trasmessi nel canale acustico
verso e da ormeggi sparsi su regioni oceaniche.
La tecnica é costosa perché richiede molti ormeggi profondi e sorgenti
sonore potenti. Promette, comunque, di avere informazioni difficili con altri mezzi.
Il numero di cammini acustici in una regione cresce con il quadrato del numero di
mooring. E il segnale che si propaga lungo il canale sonoro ha molti modi,
alcuni sono vicino all'asse del canale, altri si propagano vicini alla superfice ed
al fondo del canale (vedi Figura 3.16). I vari modi danno la struttura verticale della
temperatura nell'Oceano, ed i molti cammini nell'orizzontale danno la distribuzione
spaziale della temperatura. Se un ormeggio ritrasmette il segnale che riceve da
un altro ormeggio, il tempo per il segnale di propagarsi in una direzione meno il tempo
per il segnale di propagarsi nella direzione opposta, il tempo di viaggio reciproco, é
proporzionale alla componente della corrente parallela al cammino acustico.
10.10 Concetti importanti
- La distribuzione della pressione é quasi precisamente la pressione
idrostatica ottenuta assumendo l'Oceano fermo. La pressione é quindi
calcolata molto precisamente dalle misure di temperatura e conducbilità
in funzione della pressione usando l'equazione di stato dell'acqua marina.
I dati idrologici danno il campo relativo della pressione interna dell'Oceano.
- Il flusso nell'Oceano é quasi esattamente in bilancio geostrofico, eccetto per
il flusso negli strati limite superiore ed inferiore. La forza di Coriolis
bilancia quasi esattamente i gradienti di pressione orizzontali.
- Le osservazioni dei satelliti altimetrici della topografia dell'Oceano
danno la superfice geostrofica. I calcoli della topografia richiedono un geoide
accurato, che é conosciuto con sufficiente precisione soltanto su distanze
?? exceeding a few thousand kilometers ??. Se il geoide non é conosciuto,
gli altimetri possono misurare i cambiamenti della topografia come una
funzione del tempo, che forniscono le variazioni delle correnti geostrofiche
superficiali.
- Il Topex/Poseidon é il sistema altimetrico più preciso, e può misurare
la topografia oppure le variazioni della topografia con una accuratezza di ± 4.7cm.
- I dati idrologici sono usati per calcolare le correnti geostrofiche
interne all'Oceano, relative ad una corrente nota ad un certo livello.
Il livello può può essere quello delle correnti superficiali misurate dall'altimetria
oppure un livello assunto di velocità zero a profondità di 1-2km.
- Il flusso oceanico che é independente dalla profondità é detto
flusso barotropico, quello che dipende dalla profondità é detto baroclino.
I dati idrologici forniscono soltanto il flusso baroclino.
- Il
flusso geostrofico non può cambiare nel tempo, così il flusso nell'Oceano non é
esattamente geostrofico. Il metodo geostrofico non si applica ai flussi nella zona
dell'equatore perché lì la forza di Coriolis svanisce.
- Le pendenze delle superfici a densità o temperatura costante in una sezione dell'Oceano
possono essere usate per stimare la velocità del flusso attraverso la sezione.
- Le tecniche lagrangiane misurano la posizione di una porzione di acqua nell'Oceano.
La posizione può essere determinata usando boe alla deriva superficiali e profonde.
Un'altra tecnica usa traccianti chimici come il trizio.
- Le tecniche Euleriane misurano la velocità del flusso passante in un punto dell'Oceano.
La velocità del flusso può essere misurata usando correntometri ormeggiati
oppure con profilatori acustici di velocità posti sulle navi, su CTD o su ormeggi.
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