Capitolo 2 - La Storia
La nostra conoscenza delle correnti, venti, onde e maree dell'Oceano
risale a migliaia di anni fà. I navigatori polinesiani commerciavano su
grandi distanze nel Pacifico già prima del 4000 AC (Service, 1996).
Pytheas esplorò l'Atlantico dall'Italia alla Norvegia intorno al 325 AC.
I commercianti Arabi usarono le loro conoscenze delle brezze e
delle correnti dell'Oceano Indiano per stabilire rotte commerciali
con la Cina nel Medio Evo e più tardi con Zanzibar lungo la costa africana.
Inoltre, la connessione tra le maree ed il sole e la Luna sono descritti nella
Samaveda dell'India durante il periodo Vedic, che si estende dal 2000
al 1400 AC (Pugh, 1987). Gli oceanografi che tendono ad accettare
come vero soltanto quello che é stato misurato dagli strumenti,
hanno molto da imparare da coloro che hanno passato la loro vita sul Mare.
La conoscenza dell'Oceano dei Moderni Europei comincia con i viaggi
di scoperta di Bartholomew Dias (1487-1488), Christopher Columbus (1492-1494), Vasco
da Gama (1497-1499), Ferdinand Magellan (1519-1522)in itailiano? , e molti altri. Essi
gettano le basi delle rotte commerciali globali, che all'inizio del 16.mo
secolo si estendevano dalla Spagna alle Filippine. Le rotte erano basate
su una buona conoscenza pratica dei trade-winds, westerlies e della
corrente occidentale nell'Atlantico e nel Pacifico
(Couper, 1983: 192-193).
I primi esploratori Europei furono presto seguiti da spedizione scientifiche
comandate tra gli altri da James Cook (1728-1779) con le navi
Endeavour, Resolution, e Adventure,
da Charles Darwin (1809-1882) con il Beagle,
da Sir James Clark Ross and Sir John Ross che studiarono l'Artico e l'Antartico con la Victory, l'Isabella e con l'
Erebus, ed da Edward Forbes (1815-1854) che indagò
sulla distribuzione verticale della vita nell'Oceano. Altri collezionarono
osservazioni dell'Oceano e produssero mappe molto utili, tra questi Edmond Halley
che tracciò i trade-winds ed i monsoni e Benjamin Franklin che tracciò la corrente del Golfo.
Le lente navi del 19 e 20 secolo sono state sostituite alla fine del 20 secolo
dai satelliti, boe e strumenti autonomi. I satelliti ora controllano l'oceano, l'atmosfera e la terra.
Migliaia di boe osservano i primi due kilometri dell'Oceano. I dati di questi sistemi
sono inseriti nei modelli numerici che permettono di studiare la Terra
come un unico sistema. Per la prima volta possiamo studiare
i sistemi biologici, chimici e fisici che interagiscono per influenzare il nostro ambiente.
2.1 Definizioni
La lunga storia dello studio dell'Oceano ha portato allo sviluppo
di varie discipline specializzate, ognuna con i suoi obiettivi e vocabolari.
Le più importanti discipline sono:
Oceanografia é lo studio dell'Oceano,
visto come unico ambiente. L'obiettivo é di ottenere una descrizione sufficientemente
quantitativa da essere usata per fare previsioni abbastanza certe.
Su Wikipedia troviamo una descrizione simile con in più le sottodiscipline:
Fisica, Chimica, Biologica, Geologica ed Ingegneria marina.
Geofisica é lo studio della fisica della Terra.
Oceanografia Fisica é lo studio
delle propietà fisiche e dinamiche dell'Oceano. L'interesse principale
sono le interazioni dell'Oceano con l'atmosfera, il bilancio del calore oceanico,
la formazione delle masse d'acqua, le correnti e la dinamica costiera.
Questa disciplina é da molti considerata essere una branca della Geofisica.
Geophysical Fluid Dynamics (Dinamiche dei fluidi geofisici)
é lo studio della dinamica del movimento dei fluidi a scale
influenzate dalla rotazione delle Terra. La Metereologia e l'Oceanografia
usano questa disciplina per calcolare i campi di flusso planetari.
Idrografia é la preparazione di carte nautiche,
incluse le carte delle profondità, delle correnti e delle maree.
Earth-system Science (Scienza del sistema Terra)
é lo studio della Terra come singolo sistema comprendente
molti sottosistemi che interagiscono fra loro (Oceano, atmosfera, criosfera e biosfera) ed i
cambiamenti in questi sistemi dovuti all'attività umana.
2.2 L'Era delle Esplorazioni Oceanografiche
Le esplorazioni dell'Oceano possono essere divise, talvolta arbitrariamente,
in varie ere (Wust, 1964). Io le ho estese fino alla fine del 20-esimo secolo.
Era dell'Oceanografia di superfice:
fino al 1873. Questa Era é caratterizzata dalle sistematiche collezioni
delle osservazioni dei naviganti sul vento, le correnti, le onde, la temperatura
ed altri fenomeni osservabili dal ponte delle navi a vela. Esempi degni di nota
sono le mappe del trade-winds di Halley, la mappa della corrente del Golfo di
Franklin e Physical
Geography for the Sea di Matthew Fontaine Maury.
Era dell'Esplorazione di profondità : 1873-1914.
Questo periodo é caratterizzato da un ampio numero di
spedizioni che hanno analizzato le condizioni superficiali
e sotto superficiali vicine alle concessioni coloniali.
I maggiori esempi sono la spedizione del Challenger
(Figura 2.1), ma anche le spedizioni del Gazelle and
Fram.
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Figura 2.1 Esempio dell'Era di
esplorazione di profondità: Rotta del H.M.S. Challenger durante la Spedizione Britannica
1872-1876. Da Wust (1964). |
Era delle crociere nazionali sistematiche e di esplorazione :
1925-1940. Caratterizzata da crociere sistematiche dettagliate nelle aree coloniali.
Tipico esempio la crociera Meteor
dedicata all'Atlantico (Figura 2.2), e la spedizione Discovery.
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Figura 2.2 Esempio di campagna
nell'era delle spedizioni nazionali. Rotta della R/V Meteor durante la spedizione tedesca.
da Wust (1964). |
Era dei nuovi metodi: 1947-1956.
Caratterizzata da lunghe campagne usando nuovi strumenti (Figura 2.3).
Gli esempi includono crociere sismische dell'Atlantico come Vema che producono le mappe del fondo marino di Heezen.
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Figura 2.3 Esempio dall'Era dei nuovi metodi.
La crociera del R/V Atlantis del
Woods Hole Oceanographic Institution. From Wust
(1964). |
Era delle Cooperazioni Internazionali :
1957-1978.Caratterizzata da campagne di studio dell'oceano e dei
processi oceanici multi-nazionali. Esempi includono i programmi Atlantic Polar Front,
le crociere NORPAC, le crociere dell'International Geophysical Year
e le crociere durante l'International Decade of Ocean Exploration (Figura 2.4).
Studi di processi oceanici, condotti con più navi simultaneamente,
includono i progetti MODE, POLYMODE, NORPAX, and JASIN.
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Figura 2.4 Esempio dell'Era
delle cooperazioni Internazionali. Le sezioni dell'International
Geophysical Year Atlantic Program 1957-1959. Da Wust
(1964). |
Era dei Satelliti: 1978-1995.
Caratterizzata da campagne globali dei processi oceanici dallo spazio.
Gli esempi includono Seasat, NOAA 6-10, NIMBUS-7, Geosat, Topex/Poseidon,
ed ERS-1.
Era della Scienza del Sistema terra : 1995 -
Caratterizzata da studi globali dei processi di interazione biologici, chimici
e fisici nell'oceano, nell'atmosfera e nelle terre emerse, usando misure
in situ(cioé fatte sul posto) e da satellite
date in pasto a modelli numerici. Ne sono esempi i progetti World Ocean Circulation Experiment (WOCE)
(Figura 2.5) e Topex/Poseidon (Figura 2.6), the Joint Global Ocean
Flux Study (JGOFS), and the Global Ocean Data Assimilation Experiment
(GODAE), ed ancora i progetti collegati ai satelliti SeaWiFS, Jason, QuikScat, Aqua, e Terra.
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Figura 2.5 World Ocean Circulation
Experiment: Rotte delle navi da ricerca che conducono
simultaneamente una indagine dell'Oceano su scala globale.
Dal World Ocean Circulation Experiment. |
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Figura 2.6 Esempio dall'Era dei Satelliti.
Traccie del satellite Topex/Poseidon nell'Oceano Pacifico
durante 10 giorni di orbite. Dal Progetto Topex/Poseidon
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2.3 Le Tappe Fondamentali nella Comprensione dell'Oceano
Che cosa ci hanno insegnato tutti questi programmi e spedizioni?
Guardiamo ad alcune pietre miliari della nostra comprensione dell'oceano
cominciando dalle prime investigazioni scientifiche del 17-esimo secolo.
Inizialmente i progressi furono lenti. I primi progressi vennero da osservazioni
molto semplici e di poco importanza di scenziati che non si consideravano
oceanografi, se poi il termine stesso era stato coniato. Più tardi vennero
descrizioni ed esperimenti oceanografici più dettagliati fatti da scienziati che si
specializzavano nello studio dell'oceano.
1685 Edmond Halley, indagando
sui sistemi di venti oceanici e le correnti, pubblicò "An Historical Account of
the Trade Winds, and Monsoons" osservabili nei mari tra e vicino i tropici,
con un tentativo di assegnare la causa fisica dei suddetti venti.
Philosophical Transactions, 16:
153-168.
1735 George Hadley espose la sua teoria
sui trade-winds, basata sulla conservazione del momento angolare, pubblicata in
"Concerning the Cause of the General Trade-Winds" Philosophical
Transactions, 39: 58-62.
1751 Henri Ellis fece
la prima misura di temperatura nelle profondità dei tropici,
trovando acqua fredda sotto uno strato di acqua calda superficiale,
indicando quell'acqua come proveniente dalle regioni polari.
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Figura 2.7 La mappa della Corrente del Golfo
di Franklin-Folger versione del 1786. |
1769 Benjamin Franklin,
direttore dell'ufficio Idrografico, fece la prima mappa della Corrente del Golfo
utilizzando le informazioni delle navi che commerciavano tra il New England
e l'Inghilterra, collezionate da suo cugino Timothy Folger (Figura 2.7).
1775 Laplace pubblicò la sua teoria sulle maree.
1800 Il Conte Rumford propose
una circolazione meridionale dell'oceano con l'acqua che si inabissava
ai poli e risaliva all'equatore.
1847 Matthew Fontain Maury publicò
la sua prima mappa dei venti e delle correnti basata sui giornali di bordo delle navi.
Maury instaurò la pratica dello scambio internazionale dei dati ambientali,
trading logbooks for maps and charts derived from the data.
1872-1876 La Spedizione
del Challenger marca l'inizio dello studio sistematico della biologia,
della chimica e della fisica dell'oceano nel mondo.
1885 Pillsbury's fece misure dirette
della Corrente della Florida usando correntometri calati da una nave
ancorata nella corrente.
1903 Viene fondato il
Marine Biological Laboratory dell'Università della California. diventerà
in seguito lo Scripps Institution of Oceanography.
1910-1913 Vilhelm Bjerknes pubblica
Dynamic Meteorology and Hydrography getta
le fondamenta della Fluido dinamica geofisica. Nel testo sono sviluppate le idee
di fronte, metro dinamico, flusso geostrofico
, interazione aria-mare, e ciclone.
1930 Viene fondato il Woods Hole
Oceanographic Institution.
Dopo la II Guerra Mondiale
la necessità di rilevare i sottomarini porta le Marine Militari ad
espandere i loro studi del mare. Di conseguenza, presso le università
statali vengono aperti i dipartimenti oceanografici come: Oregon State,
Texas A&M University, University of Miami, University of
Rhode Island e la fondazione di laboratori marini nazionali come
i vari Istituti di scienza Oceanografica.
1942 La pubblicazione di The Oceans da Sverdrup, Johnson, and Fleming,
La prima comprensiva raccolta di conoscenze oceanografiche.
1947-1950 Sverdrup, Stommel, and Munk
pubblicano le loro teorie sulla circolazione dell'oceano guidata dal vento.
I tre articoli gettano le fondamenta della nostra comprensione della circolazione
dell'Oceano.
1949 Inizia la California Cooperative
Fisheries Investigation della Corrente della California. Lo studio più completo
mai intrapreso su una corrente costiera.
1952 Cromwell and Montgomery riscoprono
La Undercurrent
Equatoriale del Pacifico.
1955 Bruce Hamon and Neil Brown sviluppano
la sonda CTD per misurare la conducibilità e la temperatura dell'acqua marina in funzione della profondità.
1958 Stommel pubblica la sua teoria della
circolazione profonda dell'oceano.
1963 La Sippican Corporation (Tim Francis,
William Van Allen Clark, Graham Campbell, and Sam Francis) inventano the
Expendable Bathy Thermograph XBT ora forse il più usato
strumento oceanografico.
1969 Kirk Bryan and Michael Cox sviluppano
il primo modello numerico della circolazione oceanica.
1978 NASA lancia il primo
satellite oceanografico: Seasat. Il progetto sviluppa tecniche usate da generazioni
di satelliti per "remote sensing".
1979-1981 Terry Joyce, Rob Pinkel, Lloyd
Regier, F. Rowe and J. W. Young sviluppano le tecniche che portano
alla nascita del profilatore acustico ad effetto Doppler per misurare le correnti
superficiali da navi in movimento, uno strumento largamente usato in oceanografia.
1988 la NASA Earth System Science Committee
diretto da Francis Bretherton sottolinea come tutti i sistemi della Terra
sono interconessi, rompendo così le barriere che separano le scienze
tradizionali: astrofisica, ecologia, metereologia ed oceanografia.
1991 Wally Broecker
propose che cambiamenti nella circolazione profonda dell'oceano
modulano le ere glaciali, e che la circolazione profonda dell'Atlantico
potrebbe collassare, gettando l'emisfero nord in una nuova era glaciale.
1992 Russ Davis and Doug Webb inventano
la boa pop-up, autonoma, alla deriva che misura le correnti a profondità di 2 km.
1992 la NASA ed il CNES sviluppano e lanciano
il Topex/Poseidon, un satellite che mappa le correnti, le onde e le maree ogni 10 giorni.
1993 I menbri del
progetto Topex/Poseidon pubblicano le prime mappe accurate
delle maree globali
Ulteriori informazioni sulla storia della oceanografia fisica si
trovano nell'appendice A di W. S. von Arx's An Introduction to
Physical Oceanography.
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Figura 2.8 La circolazione superficiale dell'oceano
mediata nel tempo e dedotta da circa un secolo di spedizioni oceanografiche.
Da Tolmazin (1985). |
I dati raccolti dalle spedizioni oceanografiche sono stati usati per
descrivere l'oceano. Molto del lavoro descrive lo stato stazionario dell'oceano,
le sue correnti dal fondo alla superfice e le sue interazioni con l'atmosfera.
La descrizione di base é stata per lo più completata fin dai primi anni 1970.
La figura 2.8 mostra un esempio di quel tempo, la circolazione superficiale dell'oceano.
Lavori più recenti hanno cercato di fornire una descrizione dell'oceano
sufficiente a predirre la variabilità annuale ed interannuale, e a capire il ruolo
dell'oceano nei processi globali.
2.4 Evoluzioni di alcune Idee Teoriche
Una comprensione teorica dei processi oceanici é basata
sulla fisica classica con una evolvente comprensione dei sistemi caotici
e la applicazione alla teoria della turbolenza.
Le date mostrate di seguito sono approssimative.
19-esimo Secolo Sviluppo dell'Idrodinamica analitica.
Hydrodynamics di Lamb é il culmine
di questo lavoro. Bjerknes sviluppa il metodo geostrofico largamente usato
in metereologia ed oceanografia.
1925-40 Sviluppo delle teorie
per la turbolenza basate sull'aerodinamica e sulle idee del mixing-length.
Lavori di Prandtl e Von Karmen.
1940-1970 Raffinamenti delle teorie
della turbolenza basate su correlazioni statistiche ed sull'idea di turbolenza
omogenea e isotropica. Libri di Batchelor (1967), Hinze (1975), ed altri.
1970 Investigazioni numeriche
della dinamica di un fluido geofisico turbolento basate su computer
digitali ad alta velocita di calcolo.
1985 Meccanica dei processi caotici.
Le applicazioni alla idrodinamica sono solo agli inizi. Molti moti dell'atmosfera
e dell'oceano possono essere intrisecamente non predicibili.
2.5 Il Ruolo delle Misure in Oceanografia
Il breve tour sulle idee teoriche suggerisce che le osservazioni
sono essenziali nella comprensione dell'oceano. La teoria che descrive
un fluido convettivo, spinto dal vento, turbolento in un sistema rotante
di coordinate non é stato mai conosciuto bene affinché le caratteristiche
importanti della circolazione oceanica possano essere predette
prima di essere state osservate.
In quasi tutti i casi, gli oceanografi ricorrono alle osservazioni per
capire i processi marini.
A prima vista, possiamo pensare che le numerose spedizioni organizzate
fin dal 1873 dovrebbero dare una buona descrizione dell'Oceano.
I risultati sono davvero impressionanti. Centinaia di spedizioni
sono state fatte in tutti gli oceani. Ma ancora molto dell'oceano é
scarsamente esplorato.
Fino all'anno 2000, molte aree dell'oceano
sono state osservate da cima a fondo una sola volta. Alcune aree,
come l'Atlantico, sono state scarsamente campionate tre volte:
durante l'International Geophysical Year nel 1959, durante il Geochemical
Sections cruises nei primi anni 1970, e durante il World Ocean
Circulation Experiment dal 1991 al 1996. Tutte le aree sono di gran lunga
sotto campionate. Questo é il problema del campionamento (vedi il
riquadro sotto). I nostri campioni sono insufficienti per descrivere
l'oceano abbastanza bene da predirre la sua variabilità e la risposta
ai cambiamenti forzanti. La mancanza di
campioni sufficienti é la più grande sorgente di errore nella comprensione
dell'oceano
La mancanza di osservazioni ha portato ad un errore concettuale
molto importante e molto diffuso:
L'Assenza della Evidenza é considerata come
Evidenza dell'Assenza. La grande
difficoltà nell'osservare l'oceano
porta a dire che quando un fenomeno
non é stato osservato, si assume che non é presente. Più uno é capace
di osservare l'oceano, più la complessità e le sottigliezze appaiono
–Wunsch (2002a).
Come risultato, la nostra comprensione dell'oceano é spesso troppo semplice per essere corretta.
Errore di Campionamento
L'errore di campionamento é causato da un set di campioni
(misure) che non rappresentano la popolazione della variabile da misurare.
Una popolazione é un set di tutte le misure possibili, e un campione
é subset della popolazione. Noi assumiamo che ogni misura é molto precisa.
Per determinare se un set di misure é affetto dall'errore di campionamento
bisogna prima specificare completamente il problema che si vuole studiare.
Questo definisce la popolazione. Allora, devi determinare se i campioni
rappresentano la popolazione. Tutti i passi sono necessari.
Esempio del Riscaldamento Globale
- Il Problema: Supponiamo che il tuo problema sia di misurare la media annuale della temperatura
superficiale del mare per determinare se il riscaldamento globale sta avvenendo.
- La Popolazione: Per questo problema,
la popolazione é il set di tutte le possibili misure della temperatura
superficiale, in tutte le regioni ed in tutti i mesi. Se il campione medio
deve eguagliare la media vera, i campioni devono essere uniformemente
distribuiti durante l'anno e su tutte le aree dell'oceano, e sufficientemente
dense da includere tutte le variabilità importanti nel tempo e nello spazio.
Questo non é possibile.
- Il Campione: Le navi evitano le
regioni tempestose come le alte latitudini in inverno, così i campionamenti
delle navi tendono a non rappresentare la popolazione della temperatura superficiale.
I Satelliti non possono campionare uniformemente attraverso il ciclo giornaliero, e
non possono osservare la temperatura ad alte latitudini in inverno a causa della
persistente presenza di nuvole, anche se tendono a campionare uniformemente
nello spazio e nel tempo in molte regioni. Se la variabilità é piccola, il dato da satellite
sarà più rappresentativo della popolazione di quello delle navi.
Da quanto detto, dovrebbe essere chiaro che i campioni oceanici
raramente rappresentano la popolazione che vogliamo studiare.
Avremo sempre errori di campionamento.
Errori di Campionamento e degli Strumenti
Nel definire l'errore di campionamento, dobbiamo distinguere tra errori strumentali ed errori
di campionamento.
- Errori Strumentali sono dovuti
alla inaccuratezza dello strumento.
- Errori di Campionamento sono
dovuti a fallimento nel fare la misura.
- Un esempio: Determinazione della temperatura media superficiale.
- Se la misura viene fatta da termometri sulle navi, ogni misura
ha un piccolo errore perché i termometri non sono perfetti.
Questo é un errore strumentale.
- Se le navi evitano le alte latitudini in inverno, l'assenza di misure
ad alte latitudini in inverno é un errore di campionamento.
I Metereologi, progettando la missione della mappatura delle
Piogge Tropicali, hanno indagato sull'errore di campionamento
nella misura della pioggia. I loro risultati sono generali e possono
essere applicati ad altre variabili. Per una descrizione approfondita
del problema vedi North & Nakamoto (1989). |
Selezione dei Data Set oceanici
Molti dei dati oceanici sono stati organizzati in enormi data-set. Per esempio,
i dati da satellite sono trattati e distribuiti da gruppi che lavorano con la NASA.
I dati dalle navi sono raccolti ed organizzati da altri gruppi.
Gli oceanografi ora fanno affidamento sempre di più a tali raccolte di dati
prodotti da altri.
L'uso di dati prodotti da altri introduce dei problemi:
- Quanto sono accurati i dati nel set?
- Quali sono le limitazioni del data-set?
- Come il set é comparabile con set similari?
Chiunque usa data-set pubblici o privati deve essere così
saggio da avere risposte a queste domande.
Se hai intenzione di usare i dati di altri, di seguito trovi alcune
linee guida.
- Usare data-set ben documentati.
La documentazione descrive completamente la sorgente delle misure originali,
tutti i passi usati per trattare i dati, e tutti i criteri per escludere dati?
Il data-set include il numero di versione per identificare i cambiamenti al set?
- Usare dati validati. L'accuratezza dei
dati é ben documentata? L'accuratezza é stata determinata comparandola
con misure differenti della stessa variabile? La validazione é stata globale
oppure regionale?
- Usa set che sono stati usati da altri e referenziati
in articoli scientifici. Alcuni data-set sono largamente usati per ottime ragioni.
Quelli che hanno prodotto i dati, li hanno usati nelle proprie pubblicazioni
ed altri credono a quei dati.
- Viceversa, non usare un data-set solo perché
é comodo.. Puoi documentare la sorgente del set? Per esempio,
molte versioni delle mappe digitali del fondo a 5 minuti sono
largamente disponibili. Alcune mostrano date del primo set prodotto dalla US
Defense Mapping Agency, altre provengono dal set di ETOPO-5.
Non fidarti di una asserzione di un collega sulla sorgente,
Trova la documentazione. Se manca, trova un altro data-set.
Progettazione di Esperimenti Oceanici
Le Osservazioni sono estremamente importanti per
l'Oceanografia. Putroppo le osservazioni sono costose perché il
tempo nave ed i satelliti sono costosi. Come risultato, gli esperimenti
oceanografici devono essere pianificati con molta cura.
Probabilmente la progettazione di esperimenti non é inserita bene
dentro un capitolo che parla di storia dell'oceanografia, ma l'argomento merita
qualche breve commento perché é raramente trattato nei libri di testo
di oceanografia, sebbene sia descritto in maniera importante nei
testi di altre discipline scientifiche. La progettazione é particolarmente
importante perché esperimenti scarsamente pianificati portano a risultati
ambigui, si possono misurare variabili sbagliate, oppure produrre dati
completamente inutili.
Il principale e il più importante aspetto della progettazione di ogni esperimento
é determinare perché vorresti
fare una misura prima di decidere come la farai o cosa misurerai.
- Qual' é lo scopo dell'osservazione? Vuoi provare una ipotesi
oppure vuoi descivere un processo?
- Che accuratezza dell'osservazione é richiesta?
- Quale risoluzione temporale e spaziale é necessaria?
Che durata hanno le misure?
Considera, per esempio, come lo scopo delle misure cambia il modo
di misurare la temperatura e la salinità in funzione della profondità.
- Se lo scopo é descrivere le masse di acqua in un bacino, allora le
misure sono richieste con spaziatura verticale di 20-50 m e 50-300 km come
spaziatura orizzontale, ripetuta per 20-50 anni in acque profonde.
- Se lo scopo é descrivere il mescolamento verticale a largo nel Pacifico
equatoriale, allora 0.5-1.0mm di spaziatura verticale e 50-1000 km di
spaziatura tra le stazioni ripetute ogni ora per molti giorni.
Accuratezza, Precisione e Linearità
Siamo sull'argomento centrale degli esperimenti, é il momento giusto
per introdurre tre concetti necessari quando discutiamo di esperimenti:
precisione, accuratezza, e linearità della misura.
Accuratezza é la differenza
tra il valore misurato ed il valore vero.
Precisione é la differenza in
misure ripetute.
La distinzione tra accuratezza e precisione é generalmente
illustrata dal semplice esempio del tiro a segno.
L'accuratezza é la distanza media tra il centro del bersaglio ed i fori sul
bersaglio. La precisione é la distanza media tra i fori sul bersaglio,
10 colpi di fucile possono dentro un cerchio di 10 cm. di diametro, con
il centro del cerchio posizionato a 20 cm. dal centro del bersaglio.
l'accuratezza é quindi 20 cm. e la precisione circa 5 cm.(metter anche un disegno??)
Linearità richiede che l'uscita
di uno strumento sia una funzione lineare dell' ingresso. Congegni non lineari
rettificano la variabilità ad un valore costante. In questo modo risposte non lineari
portano a valori medi sbagliati. La non-linearità può essere importante quanto la
accuratezza. Per esempio se
Output = Input +0.1 (Input)2
Input = a sin ωt
allora
Output = a sin ωt + 0.1 (a sin
ωt)2
Output = a sin ωt + 1/2
a2 - 1/2
a2 cos 2ωt
Notare che il valore medio dell'input é zero; l'uscita di
questo strumento non lineare ha un valore medio di 0.5
a2 più un egualmente
grande termine al doppio della frequenza di entrata. In generale, se input
ha frequenza ω1 and
ω2, allora l' output di
uno strumento non-lineare ha frequenza ω1 ± ω2.
La linearità di uno strumento é in particolar modo importante
quando lo strumento deve misurare il valore medio di una variabile
turbolenta. Ad esempio, si richiedono correntometri lineari quando misuriamo
la corrente vicino la superfice dove vento e onde producono una grande
variabilità nella corrente.
Sensibilita ad altre variabili di interesse.
Gli errori possono essere correlati con altre variabili del problema.
Per esempio, le misure di conducibilità sono sensibili alla temperatura.
Così, gli errori nella misura di temperatura nei salinometri portano ad errori
nella misura dei valori di conducibilità e poi al calcolo della salinità.
2.6 Concetti Importanti
Da quanto detto, Spero che abbiate imparato che:
- L'oceano non é ben conosciuto. Quello che sappiamo é basato
su dati raccolti soltanto da poco più di un secolo di spedizioni
oceanografiche, integrate con dati satellitari raccolti dal 1978.
- La descrizione di base dell'oceano é sufficiente per descrivere
la circolazione mediata nel tempo e nello spazio, e recenti lavori
cominciano a descriverne la variabilità.
- Le Osservazioni sono essenziali per la comprensione dell'oceano.
Pochi processi sono stati predetti dalla teoria senza essere stati osservati prima.
Non me ne viene in mente nessuno (Paschini).
- Gli Oceanografi dipendono sempre più da grandi data-set prodotti da altri.
I data-set hanno errori e limitazioni che devono essere capiti prima di usarli.
- La pianificazione degli esperimenti é, al minimo, importante
come l' esecuzione degli esperimenti.
- Gli errori di campionamento sorgono (o crescono) quando le osservazioni o
i campioni non sono rappresentativi del processo che stiamo studiando.
Gli errori di campionamento sono la più grande sorgente di errore in Oceanografia.
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