Capitolo 4 - L'Influenza dell'Atmosfera
Il sole e l'atmosfera guidano direttamente o indirettamente quasi tutti i processi dinamici dell'oceano. Le sorgenti dominanti di energia sono la luce solare, l'evaporazione, l'emissione infrarossa della superfice marina ed il calore sensibile del mare da venti caldi o freddi. I venti guidano la circolazione marina fino alla profondità di un kilometro. Il vento ed il mescolamento della marea guidano le correnti più profonde dell'oceano. Il mare, a sua volta, é la sorgente dominante del calore che guida la circolazione atmosferica. La distribuzione irregolare della perdita e del guadagno di calore da parte del mare guida i venti dell'atmosfera. Il calore solare riscalda i mari tropicali, che evaporano, trasferendo calore all'atmosfera sotto forma di vapore acqueo. Il calore é rilasciato quando condensa diventando pioggia. I venti e le correnti portano il calore verso i poli, dove é perso nello spazio. Poiché l'atmosfera guida l'oceano e l'oceano guida l'atmosfera, dobbiamo considerare l'oceano e l'atmosfera come un sistema dinamico accoppiato. In questo capitolo vedremo lo scambio di momento tra l'atmosfera e l'oceano. Nel Capitolo 5, esploreremo gli scambi di calore. Nel Capitolo 14 vedremo come l'oceano e l'atmosfera interagiscono nel Pacifico per produrre El Niño. 4.1 La terra nello Spazio L'orbita della Terra intorno al Sole é quasi circolare ad una distanza media di 1.5 × 108 km. L' eccentricità dell'orbita é piccola: 0.0168. Così la Terra é per 103.4% più lontana dal Sole all'afelio che al perielio, il momento in cui é più vicino al Sole. Il Perielio ricorre ogni anno in gennaio, ed il tempo esatto cambia di 20 minuti ogni anno. Nel 1995 , accadde il 3 gennaio. L'asse di rotazione terrestre é inclinato di 23.45° sul piano dell'orbita terrestre intorno al Sole (Figura 4.1). L'orientazione é tale che il Sole é propio sopra all'equatore negli equinozi primaverile ed autunnale, che cadono il 21 marzo ed il 21 settembre di ogni anno.
La latitudine di 23.45° Nord e Sud sono il Tropico del Cancro e del Capricorno rispettivamente. The tropics lie equatorward of these latitudes. Come risultato dell'eccentricità dell'orbita terrestre, L'insolazione solare massima, mediata sulla superfice della Terra, accade ai primi di gennaio ogni anno. Come risultato dell'inclinazione dell'asse di rotazione della Terra, l'insolazione massima in ogni luogo fuori dai tropici accade intorno il 21 giugno nell'emisfero nord e intorno il 21 dicembre in quello sud. Se l'insolazione fosse ridistribuita rapidamente ed efficientemente sulla terra, la temperatura massima dovrebbe cadere in Gennaio. Viceversa, se il calore fosse scarsamente ridistribuito, La temperatura massima nell'emisfero nord accadrebbe in estate. Così é chiaro che il calore non é cos' rapidamente ridistribuito dai venti e dalle correnti marine. 4.2 Il Sistema Atmosferico del Vento La figura 4.2 mostra la distribuzione della pressione atmosferica a livello del mare, mediata nel periodo 1979-2001. La mappa mostra forti gradienti di pressione tra i 40° e i 60° di latitude sud, i quaranta ruggenti, gradienti più deboli nei subtropici intorno a i 30° di latitudine, trade-winds da est nei tropici, e gradienti più deboli da est vicino l'equatore. La pressione atmosferica é il risultato di una distribuzione irregolare del calore solare. Il vento sorpra la superfice del mare é parallela alle isolinee di pressione costante, ed la velocità del vento é proporzionale al gradiente della pressione (la spaziatura delle isolinee). Le figure 4.4A e 4.4B mostrano la distribuzione dei venti superficiali, mediata in giugno, luglio e agosto ed in dicembre, gennaio e febbraio. Figura 4.2 Mappa della pressione annuale media al livello del mare, calcolata dalla rianalisi di 20 anni del data-set ECMWF. Da Kallberg et al (2005). Un semplice atlante della distribuzione dei venti nell'atmosfera (Figura 4.3) mostra che i venti superficiali sono influenzati dalle convezioni equatoriali e da altri processi che avvengono nell'atmosfera. Il valore medio della velocità del vento sopra l'oceano é (Wentz et al., 1984) : U10 = 7.4 m/s
Le mappe dei venti superficiali (Figure 4.4A e 4.4B) cambiano tra loro qualcosa con le stagioni. I più vistosi cambiamenti sono nell'Oceano Indiano e nel Pacifico occidentale ?? (Figure 4.4) ??. Entrambe le regioni sono influenzate dal monsone asiatico. In inverno la massa di aria fredda sopra la Siberia crea una zona di alta pressione alla superfice, e poi l'aria fredda si muove verso sud-est, attraversa il Giappone ed il caldo Kuroshio, estraendo calore dall'oceano. In estate, il minimo termico sopra il Tibet attrae la calda e umida aria dell'Oceano Indiano per la stagione delle piogge sopra l'India. Figura 4.4A Mappa della media annuale dei venti a 10-metri in giugno, luglio ed agosto, calcolati dalla rianalisi dei dati di 20 anni del ECMWF. Da Kallberg et al (2005). Figura 4.4B Mappa della media annuale dei venti a 10-metri in dicembre, gennaio e febbraio, calcolati dalla rianalisi dei dati di 20 anni del ECMWF. Da Kallberg et al (2005). 4.3 Lo Strato Limite Planetario L'atmosfera nei primi 100m dalla superfice marina é influenzata dallo sforzo laterale turbolento del vento sul mare e dal flusso di calore attraverso la superfice. Questo é chiamato lo strato limite dell'atmosfera . Il suo spessore Zi varia da poche decine di metri per venti deboli che soffiano sull'acqua più fredda dell'aria, a circa un kilometro per i venti più forti che soffiano sull' acqua più calda dell'aria. Al di sopra dello strato limite planetario la frizione non é importante ed il vento é calcolato dal gradiente di pressione superficiale tracciato in sezione 4.2. La parte più bassa dello strato limite atmosferico é lo strato di superfice. Dentro questo strato, che ha uno spessore di ≈ 0.1 Zi, i flussi verticali di calore ed il momento sono quasi costanti. La velocità del vento varia con il logaritmo dell'altezza dentro lo strato superficiale ?? for neutral stability ??. Vedi lo strato limite turbolento sopra un piano piatto nel Capitolo 8. Quindi, l'altezza della misura del vento é importante. Di solito, i venti sono riportati con valori riferiti ad una altezza di 10 m sul livello marino U10. 4.4 La Misura del Vento Il vento sul mare é stato misurato per secoli. Maury (1855) fu il primo a reccogliere sistematicamente i rapporti sul vento e a mapparli. Recentemente, la National Atmospheric and Oceanic Administration (NOAA) ha raccolto, preparato e digitalizzato milioni di osservazioni di più di un secolo. I risultati del International Comprehensive Ocean, Atmosphere Data Set ICOADS, discussi nel §5.5 , sono ampiamente usati per studiare la forzante atmosferica del mare. La nostra conoscenza dei venti alla superfice marina deriva da molte sorgenti. Di seguito sono elencate le più importanti in un grezzo ordine di relativa importanza. Scala Beaufort La scala fu originariamente proposta dall'Ammiraglio Sir F. Beaufort nel 1806 per dare la forza del vento sulle vele della nave. Fu adottata dal British Admiralty nel 1838 e divenne subito di uso generale. L'International Meteorological Committee adottò la scala della forza per l'uso internazionale nel 1874. Nel 1926 venne adottata una scala riveduta che dava la velocità del vento ad una altezza di 6 metri corrispondente al numero di Beaufort. La scala fu di nuovo riveduta nel 1946 per estenderla a velocità del vento più alte e dare la velocità del vento equivalente a 10 metri. Nel 1946 la scala fu basata sulla formula empirica U10 = 0.836 B3/2, dove B = Numero di Beaufort Number U10 é la velocità del vento in metri al secondo ad una altezza di 10 metri (List, 1966). Più recentemente, vari gruppi hanno rivisto la scala Beaufort, comparando ?? Beaufort force ?? con misure del vento da nave. Kent & Taylor (1997) hanno comparato le varie revisioni della scala con venti misurati da nave con anemometri posti ad altezze conosciute. I valori raccomandati sono dati in tabella 4.1. Tabella 4.1 Scala Beaufort del Vento
e dello Stato del Mare
Da Kent e Taylor (1997)
Gli osservatori da nave di solito riportano le osservazione sul tempo, che includono la forza Beaufort, quattro volte al giorno, a mezzanotte, alle 6:00 del mattino, a mezzogiorno ed alle 18:00 del Greenwich Mean Time (0000Z, 0600Z, 1200Z, and 1800Z). I rapporti sono codificati e trasmessi via radio alle agenzie metereologiche nazionali. L'errore più grande nei rapporti é l'errore di campionamento. Le navi sono irregolarmente distribuite nell'oceano. Tendono ad evitare le alte latitudini in inverno e gli uragani in estate; in più, poche navi attraversano l'emisfero sud (figura 4.5). Comunque, l'accuratezza é intorno al 10%.
Scatterometri Gli scatterometri su ERS-1 ed ERS-2 hanno fatto misure globali del vento dallo spazio fin dal 1991. Lo scatterometro della NASA su ADEOS ha misurato i venti per un periodo di sei mesi, cominciando nel novembre del 1996 e finendo con la prematura avaria del satellite. é stato rimpiazzato da Quickscat lanciato il 19 giugno del 1999. Quikscat vede il 93% dell'oceano ogni 24 hr con una risoluzione di 25 km. Freilich and Dunbar (1999) riportano che , dopotutto, lo scatterometro della NASA su ADEOS ha misurato la velocità del vento con una accuratezza di ± 1.3 m/s. L'errore nella direzione del vento é stato di ± 17°. La risoluzione spaziale é stata 25 km. I dati da Quikscat hanno una accuratezza di ± 1 m/s. Poiché gli scatterometri vedono un'area specifica di oceano soltanto una volta al giorno oppure una volta ogni due giorni, i dati devono essere usati da modelli numerici metereologici per avere mappe del vento a 6 ore, richieste per alcuni studi. Windsat I venti sono calcolati sopra la maggior parte dell'oceano su una griglia di 25 km una volta al giorno. I venti misurati dal Windsat hanno una accuratezza di ± 2 m/s nella velocità e ± 20° nella direzione, su un range di 5–25 m/s. Special Sensor Microwave SSM/I I venti misurati dal SSM/I hanno una accuratezza di ± 2 m/s in velocità. Quando sono integrati con le analisi del vento del ECMWF (glossario: European Center for Medium-range Weather Forecast) a 1000 mb, la direzione del vento può essere calcolata con ± 22° (Atlas, Hoffman, e Bloom, 1993). I dati globali sono disponibili dal luglio 1987 su una griglia di 2.5° di longitudine per 2.0° di latitudine ogni 6 ore. (Atlas et al., 1996). Ma bisogna ricordare che lo strumento vede un'area specifica di mare solo una volta al giorno e le mappe a 6 ore hanno grossi buchi. Anemometri su Navi Di nuovo, l'errore più grosso é quello del campionamento. Poche navi sono equipaggiate con anemometri calibrati. Queste navi sono sopratutto navi commerciali che partecipano ai programmi VOS (figura 4.5). Queste navi sono visitate nei porti dagli scienziati che controllano gli strumenti e se necessario li rimpiazzano; inoltre scaricano i dati misurati a mare. La accuratezza delle misure di vento di queste navi é circa ± 2 m/s. Anemometri Calibrati su Boe metereologiche
La migliore accuratezza degli anemometri su boe operate dal National Data Buoy Center é più grande di ± 1 m/s oppure 10% per la velocità e ± 10° per la direzione (Beardsley et al., 1997). Il Calcolo del Vento I satelliti, le navi e le boe misurano i venti in varie località ed in tempi vari.Se si vuole usare le osservazioni per calcolare la media mensile dei venti sul mare, allora le osservazioni devono essere mediate e distribuite su una griglia uniforme. Se vuoi usare i dati di vento in modelli numerici delle correnti marine, allora i dati saranno poco utili. Sei di fronte ad un problema molto comune: come prendere tutte le osservazioni fatte in un periodo di sei ore e determinare i venti sul mare in una griglia fissa ? Una sorgente dei dati di vento su un grigliato sopra il mare é la Analisi di Superfice (surface analysis) calcolata da modelli metereologici numerici. La strategia usata per produrre i venti su griglia a sei ore é chiamata sequential estimation techniques oppure data assimilation. "Le misure sono usate per preparare le condizioni iniziali per il modello, che integra in avanti nel tempo fino a che sono disponibili ulteriori misure. Al che, il modello é re-inizializzatò' (Bennett, 1992: 67). La condizione iniziale é chiamata analysis. Di solito, tutte le misure disponibili sono usate nell'analysis, incluse le osservazioni da stazione sulla terra, la pressione e la temperatura riportate da navi e boe, i venti dagli scatterometri dei satelliti e i dati dai satelliti metereologici. Il modello interpola le misure per produrre una analisi consistente con le osservazioni precedenti ed attuali. Daley (1991) descrive queste tecniche in considerevole dettaglio. Surface Analysis da modelli metereologici
numerici I calcoli dei venti del ECMWF hanno una accuratezza relativamente buona. Freilich e Dunbar (1999) stimano che la accuratezza per la velocità del vento a 10 metri é ±1.5 m/s, and ± 18° per la direzione. L'accuratezza nell'emisfero sud é probabilmente altrettanto buona che in quello nord, perché i continenti non spezzano il flusso così come nell'emisfero nord, e perché gli scatterometri danno una posizione accurata delle tempeste e dei fronti sopra l'oceano. Anche il NOAA National Centers for Environmental Prediction e la US Navy producono analisi globali e previsioni a sei ore. Output rianalizzati da Modelli metereologici
numerici I dati rianalizzati sono usati per studiare i processi oceanici ed atmosferici del passato. Le surface analysis diffuse ogni sei ore dalle agenzie del tempo sono usate soltanto per problemi che richiedono informazioni molto aggiornate. Per esempio, se stai progettando una struttura al largo, probabilmente userai decenni di dati rianalizzati. Se stai operando su una struttura al largo, vorrai vedere la surface analysis e la previsione pubblicata ogni sei ore dalla agenzia metereologica. Sorgenti di Dati Rianalizzati Il flusso di Analyzed surface sono disponibili dai centri metereologici nazionali che operano modelli numerici per la previsione del tempo.
4.5 La Spinta del Vento Il vento, da solo, di solito non é interessante. Spesso siamo molto più interessati alla foza del vento oppure al lavoro fatto dal vento. La forza orizzontale del vento sulla superfice marina é detta (wind stress) sforzo del vento. Messo in un altro modo, é il trasferimento verticale del momento orizzontale. Perciò il momento é trasferito dall'atmosfera all'oceano dallo sforzo del vento. Lo sforzo del vento T é calcolato da:
dove ρ = 1.3k g/m3 é la densità dell'aria, U10 é la velocità del vento a 10 metri, and CD é il coefficiente di attrito. CDé misurato usando le tecniche descritte nel §5.6. Strumenti a risposta rapida misurano le fluttuazioni della velocità entro 10-20 m dalla superfice marina, da cui T é direttamente calcolata. La correlazione di T con U210 dà CD (Figura 4.7).
Varie misure di CD , basate su misure accurate, della turbolenza nello strato limite marino, sono state pubblicate. Trenberth et al., 1989) e Harrison (1989) discutono l'accuratezza di un effettivo coefficiente di attrito collegando lo sforzo del vento all velocità del vento su scala globale. Forse il valore pubblicato più recente é quello di Yelland e Taylor (1996), che dà:
per uno strato limite neutralmente stabile. Altri valori sono listati nella tabella 1 ed in Figura 4.7. ???? 4.6 Concetti Importanti
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Department of Oceanography, Texas A&M University
Robert H. Stewart, stewart@ocean.tamu.edu All contents copyright © 2005 Robert H. Stewart, All rights reserved Updated on Novembre 21, 2008 |